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PERCHE' VACCINARE I NEONATI CONTRO L' EPATITE B? I RISCHI DI SCLEROSI A PLACCHE




Non ho mai capito l’utilità di vaccinare tutti i neonati contro l’epatite B. Se può avere un senso la vaccinazione dei bimbi nati da madre malata, o affetti da patologie particolari, che necessitano di numerose trasfusioni di sangue per la loro patologia (anche se è segno dell’inaffidabilità del nostro sistema sanitario, che non è in grado di garantire standard di sicurezza accettabili), non riesco a rendermi conto di come sia possibile per un piccolo di tre mesi contrarre l’epatite B, che si trasmette esclusivamente per via sanguigna o per rapporto sessuale.
L’eventualità di un’infezione del neonato sano, che nasce in ambiente familiare adeguato, è pressoché nulla, mentre i rischi legati alle somministrazioni del vaccino non sono frequenti, ma sono possibili ed estremamente pericolosi.

La rivista Neurology ha diffuso in questi giorni uno studio pediatrico francese condotto dall'équipe del prof. Marc Tardieu (servizio di Neuro pediatria, Ospedale di Bicetre al Kremlin-Bicetre). E’ stabilito il rapporto tra la vaccinazione pediatrica contro l'epatite B per mezzo dell'Engerix B (GlaxoSmithKline) e il rischio di demielinizzazione del sistema nervoso, in particolare di sclerosi a placche (SEP).

Neurology
ha deciso di diffondere immediatamente l'articolo “Epatite B, vaccino e rischio di demielinizzazione infiammatoria del sistema nervoso centrale” poiché tale argomento è una questione di sanità pubblica in Francia, precisa l'organo dell'American Accademy of Neurology (AAN). La versione finale di questo studio sarà pubblicata l'8 ottobre. Una parte dei risultati è stata ripresa da Le Monde. Questo ennesimo studio conferma, una volta di più, il rischio significativo di demielinizzazione del sistema nervoso dopo la vaccinazione contro l'epatite B, nonostante le raccomandazioni ufficiali spesso lo minimizzano.

In Germania e in Gran Bretagna, le autorità sanitarie non consigliano più questa vaccinazione, dopo l'indagine per “truffa aggravata” dei responsabili dei due laboratori che hanno messo a punto e commercializzato il vaccino contro l'epatite B. Solo tre paesi hanno mantenuto la pratica della vaccinazione di massa: Francia, USA e Italia, dove il Ministro italiano della Sanità dell’epoca (De Lorenzo) ha intascato 600 milioni di lire per rendere obbligatoria la vaccinazione nel proprio paese. E' stato messo sotto accusa e condannato, ma il vaccino continua a essere obbligatorio per tutti i nuovi nati.

Negli USA i VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) tra il luglio 1990 e l'ottobre 1998 hanno registrato 24775 effetti avversi legati al vaccino contro l'epatite B, di cui 9673 casi gravi e 439 decessi, tra i quali 180 classificati come “Morte subitanea e inesplicabile del bambino”.

Tra il 1999 e il 2002, nei bambini di meno di 6 anni il Vaers ha registrato 13363 eventi avversi, di cui 1850 ospedalizzazioni e 642 decessi. Ma il 2 giugno 1993, la FDA ha dichiarato su JAMA (Journal of American Medical Association) che solo l'1% degli incidenti gravi potevano essere ascritti al vaccino.

Nel 1994, Lancet (vol 344) aveva denunciato il fatto che la vaccinazione contro l'epatite B potesse produrre il riacutizzarsi o lo scatenarsi di malattie auto-immuni, come la sclerosi multipla o la sindrome di Guillan-Barré. Il 14 giugno 1999 la Dott. Jane Orient, presidente dell'Associazione dei medici e chirurghi americani, ha testimoniato davanti alla Commissione di riforma del governo ed ha ricordato i 4600 dossier che additano la sclerosi a placche, la sindrome di Guillan-Barré, il lupus eritematoso, le nevriti ottiche, le poliartriti, pericarditi, uveiti posteriori, paralisi facciali, il lichen planus, oltre all'aumento inquietante dell'asma e del diabete insulino-dipendente, riferibili alla vaccinazione.

La dottoressa ha concluso: “Per la maggior parte dei bambini, il rischio di reazione grave al vaccino può essere 100 volte più grande del rischio di epatite B”. In quel paese, una percentuale del prezzo del vaccino viene devoluta al risarcimento delle reazioni avverse causate dal vaccino. Dato che tra il 1990 e il 2000, sono stati pagati 1048 miliardi di dollari per i risarcimenti, e che la somma massima concessa in caso di decesso non può eccedere i 250000 dollari, questa cifra smentisce da solo tutte le affermazioni ufficiali secondo cui nulla prova la nocività del vaccino. Se sono così innocui, perché così tanti soldi sono destinati alle vittime? E quanti saranno i danneggiati in Italia?

Per saperne di più:


CO.R.VE.L.VA. :
aggiungiamo, alcune notizie uscite tempo fa, che confermano i dati sopra riportati, e  che dovrebbero essere già in vostro possesso
 
Hernàn, M.A., et al.  Reconmbinant hepatitis B vaccine and the risk of multiple sclerosis
Neurology  2004; 63:  772-773,   838-842         www.healthday.com/view.cfm?id=521178

Abstract:L’incidenza della sclerosi multipla è tripla tra i vaccinati contro l’epatite B

Questa è la conclusione dello studio fatto del team guidato da Miguel Hernàn della Harvard School of public Helth di Boston, che ha usato i dati del “General Practice Research Data Base (GPRD) [Gran Bretagna] che comprendono informazioni su 3 milioni di persone pari al 5% della popolazione, con dati a partire dal 1987.

Il vaccino può indurre la comparsa di altre varietà del virus.

Il vaccino anti epatite B è oggi in grado di evocare una risposta di anticorpi protettivi ( anti HBs) nel 90 - 95 % dei vaccinati. Ma anche quando il titolo anticorpale sembra ottimale, non si può essere del tutto certi sulla definitiva protezione nei confronti del virus B. Il virus, fattosi "furbo", potrebbe infatti creare qualche mutante capace di aggirare le difese dell'ospite.  E questa non è solo teoria; è anche merito di alcuni scienziati italiani che, in collaborazione con un gruppo di colleghi inglesi, ha dimostrato che questo evento si verifica realmente.  Di 1590 soggetti vaccinati a partire dal 1982 e seguenti anni, 44, conviventi con portatori di HbsAg e con apparente buona risposta al vaccino, hanno comunque contratto un'infezione da virus B, documentata dalla comparsa di marker addizionali della replicazione virale. Lo studio approfondito di uno di questi casi (un neonato di madre HbsAg positiva) ha evidenziato che il virus in gioco era un mutante del virus B, nel cui genoma vi era una sequenza nucleotidica diversa da quella presente nella madre.  Si tratta di una mutazione puntiforme (adenosina al posto di guanosina) che interessa il nucleotide in posizione 587 e che si traduce in una sostituzione aminoacidica da glicina ad arginina del determinante antigenico  "a"  dell' HBsAg.  L'anticorpo anti HBs evocato dal vaccino non è in grado di "bloccare" efficacemente questa variante di HBsAg presente sulla superficie del virus mutante e tale virus ha perciò via libera per aggredire l'epatocita.      
Lancet  336:335,  1990                                    

A pagina 8 della scheda tecnica del vaccino Engerix-B trovate scritto:
(questo vale per quasi tutti ivaccini)

Engerix-B@    Hepatitis B Vaccine (Recombinant)

Carcinogenesis, Mutagenesis, Impairment of Fertility
Engerix-B [Hepatitis B Vaccine (Recombinant)] has not been evaluated for
carcinogenic or mutagenic potential, or for impairment of fertility.

Traduzione: non è stato valutato, cioè studiato,  se il vaccino è
Carcinogenico, se può scatenare tumori
Mutogenico:     se può scatenare delle nutazioni genetiche
Fertilità:            se può scatenare problemi di infertilità
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7 ANNI, UZBEKO E TALENTO INCREDIBILE: DIRIGE UNA ORCHESTRA


EDUARD YUDENICH, 7 anni. Nel video dirige Strauss, Ouverture "The Bat". Orchestra di Stato degli Studenti. Conservatorio dell'Ukbekistan.

Diffcile non pensare ai talenti da altre vite... a tal fine rimando al seguente interessantissimo articolo: 

SULLE MOLTE VITE DELL'ANIMA, LA REINCARNAZIONE, LA COSCIENZA UNIVERSALE 
E L'ANIMA OLOGRAFICA

un estratto:

"L’anima Olografica
Dunque come facciamo combaciare propriamente la prova della sopravvivenza dell’anima individuale e della reincarnazione, con l’idea di una coscienza universale che è alla base di tutto?
 
Sebbene le fonti spirituali piu’ profonde attraverso le epoche, diano indicazioni della verità,  la soluzione piu’ semplice ed anche elegante la possiamo attingere dai recenti decenni, grazie alla scoperta dell’ologramma.

Vuol dire che bisogna applicare questo principio non già al cervello, non alla memoria e nemmeno all’universo come tale, ma piuttosto alla stessa coscienza dell’anima:
La coscienza dell’anima è olografica. Siamo sia aspetti individuali della Fonte che totali rappresentazioni olografiche di essa e  questo contemporaneamente.Tuttavia questo non significa che la individualità dell’anima sia in sè una illusione. Il principio dell’ologramma è che  la parte contiene il tutto, pur restando completamente distinguibile da esso.

L’altro messaggio che giunge chiaro e forte dalla ricerca della “infra-vita” (tra-le-vite), così come dalle fonti spirituali piu’ profonde, è che il libero arbitrio e la responsabilità personale regnano sovrane. Questo è cio’ che ci permette di comprendere dai nostri errori e di crescere come anime. Quindi ogni anteprima della vita successiva, vista tra le vite, rappresenta semplicemente le maggiori probabilità e le minori possibilità e non c’è una punizione karmica o predestinazione.

Infatti l’idea del karma in sè presumibilmente ha esaurito la sua utilità, perchè è chiaro che le dinamiche sul come le nostre attitudini, intenzioni ed esperienze nutrono i futuri che noi stessi ci creiamo, sia tra le vite che nella vita, sono ben piu’ complesse e non possono essere  ridotte a “semplicistiche” leggi.
Per concludere: pare che “non ci siano imperfezioni nel grande piano”. 

Il mondo fisico non è un abominio creato da angeli caduti. Né il ciclo della reincarnazione è qualcosa da cui si deve fuggire a tutti i costi, sia ottenendo improvvisamente la illuminazione per vedere attraverso la illusione, che imparando a rinunciare a tutti gli attaccamenti per non generare piu’ karma.
Sebbene faremmo bene a tendere ad un livello di distacco emozionale e di equilibrio  e meditare regolarmente è assolutamente impagabile per cercare di far avanzare i nostri ‘sè superiori’, la vita deve essere vissuta e bisogna fare esperienza!

Quindi dove finisce il tutto? La prova della “infra-vita” di nuovo supportata dalle piu’ profonde fonti spirituali suggerisce che continuiamo a reincarnarci fino a che abbiamo esaurito tutte le possibilità di crescita sul piano fisico. E questo è solo “la fine dell’inizio” del viaggio dell’anima, perchè ci sono molte altre opportunità per nuove esperienze in altri regni.

Per quanto concerne l’idea di “riunione con la Fonte”, il concetto dell’Anima Olografica suggerisce in primis che non ci separiamo mai da Essa e che Essa è sempre dentro di noi e noi dentro di Lei.
E che ne è della domanda da un milione di dollari: quale è il senso dell’universo in primis e come l’essere umano si inserisce in tutto “il quadro piu’ grande”?

L’obbiettivo primario della Sorgente, della Fonte, è diversificarsi nei miliardi di aspetti del sè, dell’anima olografica che opera nei vari regni in tutto l’universo, è fare esperienza di tutto cio’ che è  e puo’ essere. Quindi come aspetto individualizzato della Fonte che ha scelto di reincarnarsi su questo pianeta, stiamo semplicemente adempiendo ad una piccola parte di quell’obbiettivo, nel momento in cui raggiungiamo un equilibrio di tutte le esperienze disponibili  per mezzo di questo “percorso”

tutto l'articolo tradotto qui:

http://thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=587&id_categoria=11&id_sottocategoria=13
traduzione per The Living Spirits, Cristina Bassi
By Ian Lawton,fonte originale: http://www.wakingtimes.com/2012/11/16/reincarnation-the-interlife-universal-consciousness-the-holographic-soul/


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UMANITA' MALATA E DISINFORMAZIONE: IL SILENZIO DELLA STAMPA SULLE ATROCITA' IN CORSO A GAZA


 

Mentre le nazioni di Europa e Nord America l’11 novembre stavano commemorando i caduti innocenti di guerre passate e presenti, Israele prendeva di mira dei civili.

Il 12 di novembre, all’inizio di una nuova settimana, i lettori sono stati inondati da toccanti letture sulle perdite di soldati, passate e presenti.


In tutto questo, non c’era il minimo riferimento al fatto che nelle guerre dei nostri giorni la maggior parte delle perdite di innocenti riguardi i civili.

Quella mattina del 12 di novembre poi, non c’era quasi nessun accenno agli attacchi militari contro Gaza, proseguiti poi per tutta la settimana. Un rapido passaggio di rassegna stampa conferma la cosa, che sia la CBC, il Globe ed il Mail, la Montreal’s Gazette ed il Toronto Star. Idem per il New York Times e per la BBC.

Stando al resoconto del Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) di domenica 11 novembre, nelle precedenti 72 ore erano stati uccise nella Striscia di Gaza 3 civili palestinesi, 2 dei quali bambini; oltre a due membri della sicurezza palestinese. 4 morti si sono verificate per effetto dei colpi dell’artiglieria israeliana tirati su giovani che giocavano a calcio. Altri 52 Palestinesi sono stati feriti – 6 sono donne e 12 bambini. (Ma il conto dei morti Palestinesi è salito, da quando abbiamo iniziato a scrivere).

La stampa che riferisce delle uccisioni, si focalizza quasi esclusivamente sulle uccisioni dei membri della sicurezza palestinese. Per esempio, un articolo dell’Associated Press divulgato dal notiziario mondiale della CBS il 13 di novembre ed intitolato “Israele medita di riprendere a Gaza le uccisioni mirate di militanti”, non fa la minima menzione di civili feriti od uccisi. Semplicemente definisce le uccisioni come assassini mirati. Il fatto che i danni non voluti riguardino decisamente i civili, indica che Israele non è poi così impegnata, come invece sostiene, nel portare avanti uccisioni mirate, mentre è impegnata nel portare avanti uccisioni collettive, commettendo una volta di più il crimine di punizioni collettive.

In un’altra notizia AP sul notiziario CBS del 12 di novembre si legge che i missili sparati da Gaza aumentano la pressione sul governo israeliano e viene mostrata la foto di una donna israeliana che guarda verso un buco nel soffitto del suo salotto. Neanche in questo caso una foto od una riga che parli dei feriti e dei morti di civili a Gaza. Sulla stessa lunghezza d’onda un titolo BBC del 12 di novembre suona così: “Israele colpita da una nuova ondata di missili sparati da Gaza”. La stessa tendenza si evidenzia sulla stampa ufficiale europea.

Le notizie si concentrano in modo preponderante sui missili lanciati da Gaza, nessuno dei quali ha causato perdite accidentali umane mentre non si focalizzano sulla miriade di bombe lanciate su Gaza, che hanno invece prodotto numerose perdite fra i civili. Non ci vuole un master in scienza della comunicazione per capire che nella migliore delle ipotesi abbiamo davanti una stampa sbilanciata e nella peggiore che manipola disonestamente notizie e lettori.

Da far notare poi, che gli articoli che parlano delle perdite Palestinesi lo fanno aggiungendo che le operazioni condotte da Israele sono la risposta ai razzi sparati da Gaza od alle ferite riportate dai propri soldati, anche se la cronistoria ne colloca la scintilla al 5 di novembre quando un ragazzo di 20 anni di nome Ahmad al-Nabaheen – con problemi mentali – fu ucciso dai soldati Israeliani mentre vagava nelle vicinanze della frontiera. Il personale medico fu costretto ad attendere 6 ore prima di avere il permesso di poterlo recuperare, e si sospetta che sia morto a causa di tale ritardo. Successivamente, l’8 di novembre, un bambino di 8 anni che giocava a calcio davanti casa è stato ucciso dai colpi d’arma da fuoco di soldati IOF entrati con carri armati ed elicotteri dentro al territorio di Gaza.

Ne deriva che il ferimento di 4 soldati israeliani verificatosi al confine il 10 di novembre era la conseguenza di una catena di eventi iniziata con l’uccisione di civili palestinesi, e non la causa scatenante.

Noi, i firmatari, siamo ritornati da una visita condotta di recente alla Striscia di Gaza, alcuni di noi – grazie ai social network – sono in contatto con dei Palestinesi che vivono a Gaza. Per due notti a fila gli attacchi con droni, F16 ed i bombardamenti indiscriminati di vari obbiettivi all’interno delle aree densamente popolate di Gaza hanno impedito ai palestinesi di chiudere occhio.

Lo scopo era univoco: terrorizzare la popolazione. Ed è stato raggiunto, come abbiamo saputo dai resoconti. Se non fosse per i messaggi su Facebook, non avremmo la minima idea dello stato di terrore nel quale vivono i civili Palestinesi a Gaza. Tanta, troppa è invece la consapevolezza che il mondo ha del terrore e dello shock che stanno provando i cittadini di Israele.

Il riassunto di una relazione inviata da un medico canadese trovatosi a Gaza e che ha prestato aiuto nel pronto soccorso dell’ospedale a Shifa, ci dice: “I feriti erano tutti civili con lacerazioni multiple da schegge: ferite al cervello, al collo, pneumotorace, rotture della milza, perforazioni intestinali, schiacciamenti di vari organi ed amputazioni da trauma. Tutto ciò operando senza monitor, senza stetoscopi e senza macchine ad ultrasuoni... A causa del gran numero di civili feriti, quelli che non si trovavano in pericolo di vita sono stati rispediti a casa per essere visitati la mattina successiva. Le ferite da schegge erano sporche: piccole schegge e grandi danni interni... gli antidolorifici, la morfina in primis, scarseggiavano”.

Sembra che per il New York Times, la CBC o la BBC, questi fatti non rivestano la minima importanza.

Deformazione e disonestà non sono novità per la stampa occidentale quando deve trattare dell’oppressione dei palestinesi, mentre Israele procede indisturbata nei suoi crimini contro l’umanità con la piena accettazione e l’appoggio finanziario, militare e morale dei governi di USA, Canada ed Unione Europea.

Al momento Netanyahu sta raccogliendo presso la diplomazia occidentale il consenso necessario a condurre altre operazioni militari contro Gaza. Temiamo possano essere i preliminari di una nuova operazione stile Piombo Colato. Gli eventi recenti sembrano confermare che sia già all’opera una tale volontà di far crescere il conflitto, la conta dei morti infatti sale. Di fronte a tali crimini, la mancanza di una reazione offesa da parte del pubblico è la conseguenza diretta del modo sistematico con il quale i fatti vengono distorti ed i crimini camuffati.

Vorremmo esprimere la nostra indignazione per la criticabile informazione che i media ufficiali stanno dando dei fatti. Invitiamo i giornalisti a rifiutarsi di essere complici di questa politica che opera una sistematica mistificazione.

Invitiamo tutti i cittadini ad informarsi attraverso i media indipendenti e a dar voce alla propria coscienza in qualsiasi modo sia loro possibile.

Hagit Borer, U.K.
Antoine Bustros, Canada
Noam Chomsky, US
David Heap, Canada
Stephanie Kelly, Canada
Máire Noonan, Canada
Philippe Prévost, France
Verena Stresing, France
Laurie Tuller, France

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla

FONTE: http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=171748:noi-denunciamo-il-fallimento-della-stampa-ufficiale-nel-silenziare-la-gravita-del-contesto-e-delle-atrocita-commesse-da-israele-contro-gaza&catid=83:free&Itemid=100021
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DR. S. MONTANARI: 21 VACCINI CONTAMINATI DA POLVERI INORGANICHE





21 vaccini esaminati, 21 vaccini contaminati da polveri inorganiche. In altri paesi del mondo, questa notizia, avrebbe fatto saltare teste e poltrone di dirigenti sanitari, tecnici e politici, probabilmente sarebbe intervenuta anche la magistratura, ma in Italia no, questo non avviene. In questo paese una notizia del genere non viene diffusa e se si diffondesse verrebbe immediatamente ridimensionata attraverso la macchina del fango.

Il dottor Montanari e la dottoressa Gatti, quando a fine ottobre vennero ritirati dal mercato i vaccinidella Novartis, riuscirono ad acquistare in extremis il vaccino antinfluenzale Agrippal S1, per analizzarlo. La dottoressa Gatti fece sette ore di viaggio per raggiungere il microscopio elettronico confinato a Pesaro, vedi articolo).  

Il risultato? Sempre lo stesso: vaccino contaminato da micro e nanoparticelle inorganiche (Acciaio, Bario, Titanio, Silicio, blocchetti di Calcio), tutte particelle solide, piccole e meno piccole, ma tutto come già riscontrato negli altri 20 vaccini che avevano controllato in precedenza.

NapoliTime ha contattato l’ufficio stampa della Novartis per ottenere una dichiarazione in merito. Abbiamo lasciato i recapiti, ma invano. Il Dottor Montanari della Nanodiagnostics di Modena invece ci ha risposto, ecco le sue parole:

Dottor Montanari, i vaccini. Le case farmaceutiche ci sono cascate di nuovo?
Io stesso non riesco a spiegarmelo: 21 bersagli centrati su 21 cominciano ad essere un bel punteggio. Mi chiedo anch’io come sia possibile che su 21 vaccini analizzati nel nostro laboratorio – in ogni caso, va detto, sempre su una sola confezione e non su lotti interi – ogni volta si sia rilevato un inquinamento da polveri inorganiche. Escludo subito, magari come atto di fede, che le case farmaceutiche introducano quella roba di proposito nei loro prodotti. Non sono un tifoso delle dietrologie, e poi non ne vedrei lo scopo. Il fatto è che queste particelle ci sono e una spiegazione va trovata. Nascondere la testa sotto la sabbia come fanno troppi medici, soprattutto pediatri, o come fa con ingenua arroganza l’Istituto superiore di sanità affermando che le nostre sono indagini “estemporanee e non riproducibili” non solo non fa onore all’Istituto ma è senz’altro motivo di preoccupazione per la gente che si ritrova abbandonata da chi, invece, dovrebbe operare per la salvaguardia della salute.

Impossibile non chiedersi come si possa liquidare un’indagine, pur con tutti i limiti sulle quantità di campioni controllati, che, al di fuori di ogni possibile discussione, non può non far rizzare le antenne a chi è istituzionalmente chiamato a proteggere la salute pubblica. Tanto per chiarire, il nostro è uno dei laboratori di punta nell’ ambito della Comunità Europea e di questo testimonia la Comunità stessa. Insomma, piaccia o no, pur tra mille difficoltà e ristrettezze, noi sappiamo lavorare. A questo punto, sarebbe di estremo interesse poter analizzare tutti i vaccini disponibili almeno sul territorio nazionale, cosa che, purtroppo, non ci è possibile per varie ragioni, la sottrazione del nostro microscopioelettronico da parte di Beppe Grillo in primis, una situazione che ci costringe a veri e propri salti mortali per poter continuare le ricerche restando indipendenti.”

Le sue scoperte, presenza di particelle non biocompatibili nei vaccini, sono pubbliche da tempo. Perché secondo lei le case farmaceutiche non correggono questi errori di produzione?
“Bisogna essere realisti. Le case farmaceutiche sono imprese industriali e commerciali il cui unico scopo è quello di ottenere risultati economici che siano i più ricchi possibili. Io non le critico per questo: benché le nostre rispettive visioni etiche del mondo siano agli antipodi, io accetto la situazione. Sono gli organi di controllo che mi lasciano perplesso: dovrebbero fare il loro dovere e, invece, questo non accade. Se il fatto sia dovuto a denaro che circola sottobanco, a incapacità tecnica, a ignoranza, a chiusura mentale, a pigrizia o ad altro non potrei dire e, tutto sommato, m’interessa poco. A ottobre dell’anno scorso io fui chiamato dai NAS di Roma per raccontare di ciò che avevamo trovato fino ad allora in laboratorio. Andai, illustrai il tutto, lasciai la documentazione e non seppi più nulla. 

Il fatto è che troppo spesso ci troviamo di fronte a situazioni che – e lo dico da cittadino comune – avremmo tutto il diritto che non esistessero, non fosse altro che perché noi quella gente, i controllori, la paghiamo e abbiamo non il dovere ma il diritto di godere della loro affidabilità. Per venire più puntualmente alla sua domanda, fatta la premessa iniziale, le case farmaceutiche non intervengono per i motivi illustrati molto onestamente dal dottor Roberto Biasio, direttore medico della Sanofi Pasteur MSD, la distributrice del vaccino anti-papilloma virus che noi analizzammo nel 2011. Le sue parole a proposito delle nostre analisi furono: “Sono condotte con metodologia seria, ma non sono pertinenti agli standard di qualità richiesti dalle procedure di produzione e rilascio di lotti di vaccini” (Il Salvagente n. 38 pag 39). Tradotto, “nulla da dire sulle analisi del laboratorio Nanodiagnostics, ma nessuno ci chiede di fare quei controlli.” Devo dire di avere apprezzato la franchezza e, in un certo senso, la correttezza del dottor Biasio, un atteggiamento molto diverso da quello dell’Istituto superiore di sanità, e un atteggiamento direi quasi sportivo tenuto da qualcuno che proprio una nostra analisi aveva colpito. Insomma, per concludere, nessuno chiede ai produttori di far sì che le polveri non siano nei vaccini e nessuno, poi, controlla il prodotto finito sotto quell’aspetto.”

Ciò che ha trovato nei vaccini, che danni potrebbe provocare una volta inoculato?
“Ci sono differenze importanti tra vaccino e vaccino di cui va tenuto conto. L’ultimo prodotto che siamo riusciti ad analizzare è un antinfluenzale, l’Agrippal S1 della Novartis, uno dei quattro che hanno circolato per un po’ e poi sono stati ritirati. Nella stragrande maggioranza dei casi, somministrando il farmaco a un adulto, ritengo che non succeda assolutamente nulla. La piccola dose di liquido non può altro che contenere una quantità in assoluto molto modesta di polveri inorganiche, e sappiamo per esperienza che, in genere, perché s’inneschi una reazione patologica da particelle occorre che queste raggiungano una concentrazione critica, concentrazione critica impossibile da prevedere caso per caso, in un determinato organo o tessuto e in un determinato punto o in più punti.  

Un’eventualità teorica che meriterebbe approfondimento è quella che una o più particelle entrino nel nucleo di una o più cellule, fenomeno che noi dimostrammo possibile già una decina di anni fa e che fu poi al centro di una ricerca europea diretta da mia moglie, la dottoressa Antonietta Gatti. In quel caso, se avvenisse, si potrebbe avere un’interferenza con il DNA con tutto quanto ne può conseguire se una cellula si riproduce in modo patologico. Una cosa che io trovo buffa è l’avvertenza riportata in tutti i foglietti illustrativi che accompagnano i vaccini. 
Lì si scrive, del tutto giustamente, che il farmaco non va somministrato se il ricevente è allergico ad un componente o a più di uno. Impossibile non chiedersi come si faccia a sapere quali sono i componenti dei vaccini se, come avviene di norma, ne viene denunciata solo una parte. Quanto agli inquinanti, poi. Per esempio, quando nel prodotto c’è Nichel in polvere e il soggetto è allergico al Nichel, cosa tutt’altro che rara, ecco che né chi somministra il vaccino né chi subisce l’iniezione può essere al corrente di che cosa andrà ad accadere, non essendo messo al corrente della situazione reale. Comunque sia, la reazione avversa, quando c’è, si manifesta immediatamente o, al massimo, entro un giorno, rarissimamente due. Altro caso è quello tipico dei militari. A loro viene somministrato contemporaneamente un insieme di vaccini diversi, con questo costringendo l’organismo ad uno stress molto lontano dal normale.

Gli inquinanti particolati, poi, sempre che sino presenti, non possono certo avere un’azione benefica. Da qui ad ipotizzare che i vaccini somministrati in quella maniera, una maniera che pure è fuori da ogni ragionevolezza, possa indurre forme di cancro il passo è troppo lungo e non esiste la minima prova scientifica in proposito. Molto diverso è lo scenario nei bambini. Senza entrare nell’assurdità biologica di pretendere d’indurre immunità in un soggetto il cui sistema immunitario è ancora immaturo, c’è, molto semplicemente, la questione della massa corporea. Ammettendo di avere un vaccino inquinato, s’iniettano vaccino e particelle in un organismo piccolo per volume e, per questo, la loro densità sarà ben maggiore di quella che sarebbe in un adulto. Per di più, la fisiologia del bambino, spesso appena un lattante, è vivacissima.

Nessuna meraviglia se queste particelle arrivano al sistema nervoso centrale e, d’improvviso, il bambino manifesta irrequietezza, turbe del sonno, difficoltà di relazione, ecc. Malauguratamente, inutile illudersi: quelle forme patologiche sono croniche. Autismo? Narcolessia? Non c’è nessun fondamento scientifico per escluderli. Il mio parere, ma qui si tratta solo di un parere, è che anche quelle patologie siano a buon diritto inseribili nell’elenco degli effetti collaterali delle vaccinazioni.Voglio che il mio punto di vista sia chiaro: non è tanto il vaccino in quanto tale ad essere deleterio, ma tutte le aggiunte che vengono fatte, dai conservanti agli stabilizzanti, dagli antibiotici agli adiuvanti fino, ahimè, agli inquinanti.

A questo si aggiunge la stravaganza delle vaccinazionimultiple che sono quanto di più innaturale esista e le vaccinazioni praticate a soggetti troppo giovani o troppo vecchi per avere un sistema immunitario competente. Uno degli aspetti del dramma è il fatto incontestabile che oggi la quasi totalità della ricerca medica è finanziata dall’industria farmaceutica e i risultati ne escono inevitabilmente inficiati. Purtroppo i medici, specie i più giovani, non si rendono conto di questa distorsione e non sanno che il loro sapere contiene una parte distorta e una parte censurata. E la “capacità di convinzione” della grande industria arriva capillarmente dovunque, media compresi. Basta dare un’occhiata a Wikipedia e ci si accorgerà delle enormità che riporta in una goffa difesa dei vaccini anche laddove difesa non ci può essere.”

Abbiamo contattato il Ministero della Salute, ma non ha risposto. Invitiamo anche la Novartis a contattare la nostra redazione, per un confronto scientifico sereno e al fine della tutela della salute generale.




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