
L’insetticida neonicotinoide Imidacloprid è stato irrorato su meli in fioritura e il conseguente avvelenamento di alveari ha interessato un vasto areale, tra cui i comuni di Ponte in Valtellina, Chiuro, Tresivio, Poggiridenti, Castione Andevenno, Teglio, Postalesio.
Secondo quanto si apprende da Unaapi, sarebbero state fornite delle indicazioni tecniche prive di attenzione precauzionale, tanto che si è verificata l’ennesima strage di api. Eppure la normativa nazionale prescrive il divieto di effettuare trattamenti con insetticidi e acaricidi sulle piante legnose ed erbacee dall’inizio della loro fioritura fino alla caduta dei petali; come pure sugli alberi di qualsiasi specie, se le vegetazioni sottostanti sono in fioritura, salvo che queste ultime siano state sfalciate.
L’insetticida neonicotinoide Imidacloprid è stato irrorato su meli in fioritura e il conseguente avvelenamento di alveari ha interessato un vasto areale
Come è ormai dimostrato da numerosi studi scientifici i neonicotinoidi, tra cui il l’Imidacloprid, hanno un’azione neurotossica, agiscono compromettendo le capacità neuronali delle api che, di fatto, non riescono a ritornare all’alveare. Le poche api che ci riescono, invece, rischiano di contaminare l’alveare, provocando un indebolimento cronico delle famiglie.
Per questi motivi Apilombardia ha invitato gli apicoltori delle zone interessate dalla grave contaminazione ambientale, a prestare la massima attenzione, nel corso della stagione apistica, sull’eventuale manifestazione di anomalie nello sviluppo o nello stato di salute delle colonie.
fonte: http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/moria_api_valtellina_300_alveari_avvelenati.html
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