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LA TENACIA DI UNA MADRE...CONTRO "LA MORTE CEREBRALE" DEL FIGLIO



Cari Soci e Simpatizzanti,

L'esperienza di questa simpatizzante dimostra una volta ancora che in caso di ricovero in ospedale o clinica, per qualsiasi tipo di incidente, intervento o cura, va consegnata immediatamente l'opposizione all'espianto di organi, tessuti e cellule.
La determinazione dei familiari nel pretendere che tale opposizione sia scritta anche nella cartella clinica e nei moduli di consenso informato è fondamentale per la salvezza del malato e per contrastare la mentalità utilitaristica di molti medici.
Siate sempre presenti in ospedale a fianco del malato, come questa madre.
Di seguito l'e-mail di Tiziana P.
Cordialità
La Segreteria


Buongiorno, 
mio nipote trentenne ha subito un pauroso incidente d'auto. Aveva molte fratture in tutto il corpo orbita dell'occhio naso denti rotti omero compressione toracica collasso renale frattura del bacino entrambe le caviglie tibia e perone dx e sx aveva perso conoscenza ed è rimasto diverse ore sulla barella dell'ambulanza privo di cure ed assistenza. E' vivo grazie solo al tempestivo intervento della madre che da Roma si è precipitata all'ospedale dove lo avevano trasportato, ha minacciato di chiamare i carabinieri se imedici non fossero intervenuti immediatamente, ha detto chiaramente che se anche il ragazzo fosse morto lei non avrebbe autorizzato nessun espianto.
E' rimasta in ospedale 24 ore su 24 quando potevo andavo a darle il cambio affinchè potesse farsi una doccia etc etc. Finchè mio nipote non ha ripreso conoscenza è rimasta a vigilare... 20 giorni di coma ma ora è vivo ed anche se soffre ancora dei postumi delle fratture su cui non sono intervenuti per tempo, devo dire che conduce una vita normale. credo che Massimiliano sia vivo solo grazie all'intervento della madre che con tenacia lo ha difeso da "morte cerebrale".
Ancora grazie a voi tutti.
Tiziana P.

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