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ANGELINA JOLIE, LA MASTECTOMIA PREVENTIVA E LA CONCEZIONE DELLA MALATTIA

II 14 maggio 2013  i media internazionali   hanno  diffuso la notizia  che  la giovane  nota attrice americana Angelina Jolie  si è fatta asportare entrambi i seni perchè nel suo sangue è stato riscontrato il gene  BRCA1  che si presume responsabile di alcuni tumori al seno. L’attrice  quindi, pur non avendo alcuna diagnostica di tumore, ha così deciso a scopo preventivo. http://video.corriere.it/angelina-jolie-ho-subito-doppia-mastectomia-preventiva/b4990256-bc6d-11e2-996b-28ba8ed4f514

In un articolo pubblicato da “Il sole24ore”dell’ 8 luglio 2007: “Genoma di donna – Le ultime sui tumori”:
Sono più importanti il gene o l'ambiente nel causare il cancro?
Una risposta netta sarebbe attraente e se la scienza non è in grado di darla può sembrare che non abbiano le idee chiare; o che vi sia in corso una diatriba che non giova all'immagine della scienza e soprattutto è nell'interesse dei potenziali pazienti che vuol poi dire poi noi tutti. Eppure non è difficile capire che la genetica e l'ambiente sono entrambi importanti.  
La controversia potrebbe essere rinfocolata da due lavori recentemente pubblicati su “Nature” e “Nature Genetics”. Che ci siano persone ad alto rischio genetico per il cancro del seno si sa da tempo e nel 1995 sono stati identificati due geni chiamati BRCA1 e BRCA2. Ma non in tutte le famiglie con eccesso di tumori del seno si trovano mutazioni di questi geni e da allora si cerca un ipotetico gene “BRCA3”:
 
Ma dal punto di vista pratico a che cosa serve conoscere i nomi di qualche gene in più.?
Il BRCA3, se esiste, è molto dubbio e ancora ci elude. Per il momento è molto dubbio che trovare in una donna una di queste varianti possa arrecarle un beneficio superiore dell'ansia che inevitabilmente comporterebbe: ed è temibile che i rispettivi test vengano commercializzati e propugnati come screening su vasta scala. 

Dobbiamo tornare allora alla questione di partenza. Il cancro del seno insorge a causa di mutazioni del Dna che avvengono a caso: per questo siamo tutti a rischio. Ad aumentare il rischio di base concorrono fattori genetici e fattori ambientali...non possiamo pretendere che i progressi della genetica superino rischi che da questa non dipendono...questo nuovo modo di identificare i fattori genetici di rischio verrà esteso ad altri tipi di tumori e con il tempo farci inventare nuove terapie e forse anche nuove misure preventive”.

Nessun accenno dunque ai fattori emotivi scoperti dal dr. Hamer, dal biologo-genetista Bruce Lipton 

Pertanto riportiamo la seguente comparazione fra le scoperte del dr. R.G. Hamer e quelle del dr. Bruce Lipton: “Le cinque leggi biologiche e la nuova biologia americana – Il capovolgimento diagnostico della medicina e la demolizione del programma del genoma umano: due scoperte scientifiche diverse per un traguardo comune”(1)

Le conseguenze delle loro ricerche sono sconvolgenti, perchè con le scoperte del dr. Hamer viene ribaltata la diagnostica della medicina, mentre con la nuova biologia americana del dr. B. Lipton viene annullato il determinismo meccanico cellulare. I risultati raggiunti, l'uno in medicina, il secondo in biologia, si avallano reciprocamente e soprattutto aprono lastrada ad uno straordinario percorso di rivalutazione dell'individuo e della sua componente psichica.  

Le due scoperte nascono sulle ceneri di un metodo scientifico di ricerca giunto ormai al capolinea. Ci riferiamo al sistema di indagine riduzionistica sinora adottata da quasi tutti i settori della ricerca. Possiamo convenire che, con l'Illuminismo e il Rinascimento,venne abbandonata ogni connessione di indagine riferita a contenuti interpretativi esoterici e religiosi, adottando invece i criteri della verificabilità e riproducibilità dei fenomeni per la classificazione di leggi certe e quindi ritenute scientifiche. 

Da allora ad oggi la ricerca non ha più arrestato questo sistema di indagine cercando di analizzare sempre più a fondo ogni fenomeno e reperto, avvalendosi di strumentazioni sempre più sofisticate. Questo sistema di indagine riduzionistica, ribadiamo validissima ed efficiente nello scopo e nel merito, ha trovato però il suo limite e capolinea proprio nel metodo della strumentazione adottata. Infatti sia che si riferisca al primo rudimentale microscopio sia che ci si avvalga dei recenti e modernissimi sistemi (TAC, PET, scintigrafia, microscopi elettronici) questo metodo di indagine non può riguardare ciò che non si vede. Mentre solo ciò che si vede viene considerato e quindi connesso ad una causa o ad un evento

La conseguenza inevitabile è l'attuale concezione del determinismo meccanico della cellula. E' un po' come se considerassimo le cellule del corpo umano del tutto avulse dalla nostra volontà e dal nostro agire, rimanendo noi impotenti ad osservare il loro comportamento. Per cui, quali vittime predestinate dal destino, quasi per fortuna o sfortuna, non ci resta che attendere e osservare l'evoluzione decisa dalle nostre 53 trilioni di cellule 

Il dr. Bruce Lipton, scienziato biologo americano, ormai di fama internazionale, come tutti gli scienziati che si sono occupati del programma del genoma umano, per cui tutto viene ricondotto alla struttura del DNA, è partito dalla considerazione base del dogma scientifico elaborato dopo la scoperta del DNA da parte di Watson e Crick nel 1953: DNA – gene fisso – RNA – riproduzione del gene nel citoplasma -proteine – sintesi riproduttiva.
 
Secondo questo schema il DNA dunque sarebbe le fonte di ogni segnale da cui si origina il comportamento e la riproduzione della cellula. Questa conclusione è in effetti l'unica consentita da un sistema di indagine che, pur nella sua valenza scientificapresenta il grosso limite, nella ricerca del rapporto causa-effetto, proprio nell'impostazione riduzionistica. Mentre l'attribuzione di un'attività propria del gene del DNA, è solo una deduzione della visione di un determinismo meccanico autonomo della cellula. E’ come se un extraterrestre,  volendo sapere la causa dell'incendio delle case sulla terra, si limitasse ad osservare chi sta intorno ad una casa che brucia.

Dopo aver analizzato a supporto del valore statistico circa 100 incendi ed aver visto sempre la presenza dei pompieri, mentre cambiano proprietari e curiosi, si vedrebbe costretto a sostenere che la causa degli incendi sono appunto i pompieri. Allo stesso modo sostenere che il 25% dei carcinomi al seno può essere attribuito alla mutazione di due geni autosomici (BRCA1 e BRCA2) non può ritenersi una prova scientifica del tumore al seno. 

In primo luogo perchè una percentualizzazione di un evento non ci fornisce alcuna prova di riproducibilità scientifica, ma soprattutto perchè, come rileva il dr. Lipton, siamo in effetti di fronte ad una mutazione del gene causata da un altroevento, sinora mai considerato: il segnale esterno alla cellula.

Le osservazioni del biologo americano nascono da un diversa, ma quanto mai semplice, osservazione del fenomeno biochimico. Una cellula trova ogni fonte di sostentamento e di vita non dal nucleo centrale, ma dalla membrana esterna. Infatti è risaputo che se ad una cellula viene tolto il suo nucleo, essa continua a sopravvivere. Mentre se vogliamo la morte di una cellula dobbiamo operare sulla lisi della doppia membrana fosfolipidica.  

il dr. Lipton osserva che proprio sulla membrana esterna di ogni cellula troviamo la PIM (proteine integrali di membrana) veri e propri canali recettori ed effettori per l'entrata e l'uscita di segnali. La sequenza dei nucleotidi di un DNA dunque viene a subire delle varianti e delle modificazioni proprio dai segnali esterni. Questi segnali non si riducono solo a molecole biochimiche, ma comprendono anche tutte quelle immissioni di energia determinate dalle sinapsi dei neuroni, che se vogliamo possiamo ancora ricondurre a reazioni biochimiche, ma che in effetti possiamo più facilmente ricollegare alle emozioni e stati psichici provati dall'individuo.

In sostanza lasequenza del processo biochimico del DNA non vede quest'ultimo l'artefice primo dei meccanismi cellulari, ma semplicemente un raccoglitore ed elaboratore di informazioni esterne. Un po' come l'hardware di un computer che, in base ai dati ricevuti, immagazzina ed elabora i programmi futuri.

Il DNA non è un “signore” che regola in modo predeterminato, a suo piacimento e a nostra insaputa, il divenire delle nostre cellule, ma è una meravigliosa struttura atta a regolare e mediare i segnali esterni, il tutto in un perfetto coordinamento con la vera centrale del nostro corpo: il cervello. Per capire come questa fenomenologia biochimica si traduca in un processo fisiologico, definito salute o malattia, troviamo larisposta negli studi del Dr. Hamer. 


Il dr. Hamer, dopo la morte violenta e improvvisa del figlio, non si accontentò di sentirsi dire che a causa dello “stress” subito, una “cellula impazzita” avrebbe deciso di scatenare un tumore al suo testicolo. Dopo continui riscontri nello studio di TAC cerebrali trovò la presenza dei focolai nel cervello che dimostravano la connessione tra evento psichico e organo. Da questa scoperta la sua ricerca ricevette un impulso del tutto nuovo: occorreva chiedere al paziente cosa gli fosse accaduto.  

Il dr. Hamer arrivò a dimostrare scientificamente la causa vera(il dr. Lipton direbbe il segnale esterno) che determina un cambiamento cellulare: il collegamento psiche-cervello-organo. Le scoperte del dr. Hamer confermano quindi la correlazione tra evento-segnale esterno e riflesso organico, ma il vero significato e portata di questa scoperta vanno al di là della semplice osservazione delle cause psichiche, è quello legato alla nuova accezione del significato del termine malattia. Da sempre la malattia è stata intesa come un errore della natura, al quale l'uomo-medicina deve porvi rimedio e i rimedi sinora proposti sono stati infiniti, ma tutti e comunque impostati sul principio suddetto del “brutto male”. Inoltre ogni sintomo del male, che sia proliferazione o riduzione cellulare, dolore o gonfiore, febbre o infiammazione viene trattato come “sbaglio” della cellula e allora l'obbiettivo sinora ricercato non può che essere unico: eliminare il sintomo. Dalla nuova accezione del rapporto causa-effetto scoperta e convalidata dalle ricerche citate ne consegue il nuovo modo di intendere il termine malattia: un Programma Speciale Biologico Sensato. Per un'esposizione migliore del concetto rimandiamo il lettore più esigente ai testi di Hamer .

Il Programma Speciale viene attivato da un evento shock, che ci coglie impreparati, acuto, drammatico e vissuto con un senso di isolamento. Questo momento è stato definito dal dr. Hamer DHS (Sindrome di Dirk Hamer) che ci porta immediatamente in uno stato di simpaticotonia, per lo più asintomatico, ma caratterizzato da una fase fredda: mani e piedi freddi, con difficoltà di dormire lanotte. Dopo la soluzione del conflitto psichico si manifesta la fase successiva, proporzionale per intensità e durata alla precedente, e definita vagotonica, con evidenti sintomi di dolori, gonfiori e febbre. Questa seconda fase è intervallata da un momento di ritorno alla fase di simpaticotonia, determinata da una necessità di riequilibrio del corpo umano, prima di attuare la fase ultima di vagotonia e riportarci in carreggiata.

Il suindicato articolo del “Il sole 24 ore” evidenzia che, per ora, si pensa che “il cancro del seno sia dovuto a mutazioni del DNA che avvengono per caso” Le scoperte del dr. Hamer invece rilevano che il tumore del seno è quasi sempre dovuto ad un trauma psichico. Nel caso di tumore della ghiandola mammaria si tratta generalmente di un conflitto madre/figli, verso partner, verso il “nido”: Essendo la ghiandola mammaria legata al foglietto embrionale del mesoderma antico il tumore prolifera in conflitto psichico attivo e, cessato il conflitto psichico, si arresta la proliferazione e viene ridotto dai micobatteri o si incista. L'immaginazione scatenata dal conflitto psichico dà ordine al cervello di attivare la ghiandola mammaria per produrre più latte utile a salvare lavita delle persone che si avvertono in pericolo.

By  Paola  Botta  Beltramo  - gruppo teosofico biellese
 
(1) C. Trupiano – Rivista scientificaPsiche-Cervelli-Organi n.1 /2006

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