A ROMA SI CONOSCEVANO I PRINCIPI DELL'HYGIENE 2000 ANNI PRIMA DI HERBERT SHELTON
Asclepiade (100 AC) che, da grande anticipatore igienista e da ispiratore della futura Scuola Medica Salernitana, mise in evidenza tre principi-base:
A) L’importanza delle cause a monte (non accontentarsi delle facili apparenze sintomatiche e di guardare fino al proprio naso, ma di andare più a fondo).
B) L’importanza del terreno, cioè del corpo e di come il corpo vene usato.
C) L’irrilevanza dei sintomi, poiché tutte le malattie hanno la stessa matrice tossica.
Mai ci fu tanta salute, tanta padronanza di se stessi, tanta igiene naturale, tanto benessere psico-fisico, sulla faccia del Pianeta Terra, con ogni persona portata, indotta e costretta a conoscere se stessa, a non delegare la propria salute a nessuno, con diversi imperatori pronti a dare il buon esempio. “Medicus curat, natura sanat”, era uno dei proverbi latini più in voga, a dimostrazione che i romani non erano interessati a cure mediche ma alla salute naturale. Tipico il caso di Marco Aurelio Antonino Antonino (121-180 d.C), capace di lasciarci dei testi di igiene tuttora letti e in auge presso i maggiori studiosi mondiali di longevità e di salutistica.
ANCHE I PAZIENTI HANNO LE LORO COLPE
D’accordo, chi si ammala ha i suoi bei torti. Soprattutto se non capisce i meccanismi costruttivi della malattia-benettia e pretende inoltre di guarire in quattro e quattr'otto. Gli dà fastidio non la sua abitudine alimentare perversa ed intossicante, ma il dolorino, l’emicrania, la candida, la tiroide ballerina, l’adipe, il sovrappeso, l’impotenza. Per pazienti di questo tipo, non è casuale che esista una medicina di questo tipo, ossia una medicina che se ne strafotte della malattia causante e che punta tutto sulla eliminazione rapida del sintomo, della spia rossa, del lato appariscente della patologia.
RISPETTARE LA NATURA SIGNIFICA RISPETTARE LE LEGGI ETERNE
L’hygiene è basata su una riverenza assoluta verso il Creatore e verso la Natura, su un religioso rispetto per il corpo e l’anima, sulla buona coscienza, sul buon senso, sui buoni principi. L’hygiene è basata su leggi scientifiche, precise ed eterne. La legge di causa ed effetto, la legge dello squilibrio e del riequilibrio (ossia del gioco salute-malattia), la legge dell’intossicazione e della crisi detossificante-eliminativa, la legge del minimo (la legge della catena, che è forte tanto quanto il suo anello più debole), la legge della saggezza intrinseca corporale (per cui il corpo non va mai contro se stesso, ma tende ad auto-guarire, non appena gli vengano date le possibilità di farlo).
È L’ANELLO PIÙ DEBOLE A DETERMINARE LA FORZA DELLA CATENA
Posso avere in una catena 100 anelli indistruttibili di acciaio inox, ma se uno solo di essi è fatto di latta, la catena si spezzerà sempre e solo in quel punto. Tutti così pronti ad ossessive e inutili prove del sangue, per sapere se c’è carenza di questo minerale o di quella vitamina, ignorando che esiste la legge del minimo, per cui se manca la presenza, magari irrisoria, del manganese e del rame, ogni aggiunta di ferro non risolve ma aggrava il problema.
L’ANELLO PIÙ DEBOLE RIMANE QUELLO SPIRITUALE
Ecco pertanto la necessità assoluta di rivolgere le nostre attenzioni al nostro punto fragile, al nostro punto di rottura. Ma nelle analisi mediche, per un valore che si cita ce ne sono 100 che si tacciono. L’anello più debole della nostra catena è, assai spesso, quello spirituale, quello morale, quello etico. E nessuna prova del sangue è in grado di evidenziare valori fondamentali quali il rispetto per noi stessi e per tutti gli altri, il benessere, l’armonia, la serenità, l’accettazione della prova suprema, l’accettazione della vita e di quello che viene dopo di essa.
>>> segue
parte prima qui
tratto dalla Conferenza di VALDO VACCARO ad Ascoli Piceno del 4 Maggio 2013, organizzata da
CRiVeO(Centro Ricerche Verità Occultate)
mob.3200827818

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