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ITALIA SECONDO PAESE VEGETARIANO DOPO L'INDIA


LETTERA

I MEDIA A VOLTE SI RICORDANO DI NOI

Ciao Valdo ti invio questo bell'articolo apparso sulla Stampa che riguarda i vegetariani in Italia. Un grande grande abbraccio per tutto il tuo splendido lavoro
Paola
(http://www.lastampa.it/2012/10/03/scienza/ambiente/green-news/italia-vegetariana-siamo-il-secondo-paese-dopo-l-india-PwxEpwlq0M1Ia9hTlqvY1K/pagina.html)

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ARTICOLO DI VERONICA ULIVEIRI (sottotitoli di VV)

NON PIÙ SPARUTA NICCHIA MA CONSISTENTE FETTA DELLA POPOLAZIONE D'ITALIA, E SECONDO STATO VEGETARIANO DOPO L'INDIA

Il paese della bistecca e della mortadella, di capitoni in umido e bollito, tortellini e pasta con le sarde, sta cambiando la propria alimentazione. Da nicchia, i vegetariani stanno man mano diventando una fetta importante della popolazione italiana: secondo l’AVI (Associazione Vegetariana Italiana), coloro che hanno escluso carne e pesce dalla dieta sono circa il 10% dei cittadini, e l’Italia è il secondo stato vegetariano dopo l’India. Ma anche stando alle cifre molto meno ottimistiche dell’Eurispes (Rapporto Italia 2012), sono comunque più del 3%, pari ai cittadini di Milano e Firenze messi insieme. A questo nuovo tipo di alimentazione è dedicato, da alcuni anni, l’intero mese di ottobre: 31 giorni di incontri e iniziative in tutto il mondo, Italia compresa, per incoraggiare un’alimentazione all’insegna di cereali, verdura e legumi.

QUALCHE MERITO CE L'HA ANCHE L'AVI, ASSOCIAZIONE VEGETARIANA ITALIANA

Ma torniamo alle percentuali. A cosa si deve tanto successo? È tutta colpa nostra!, risponde ridendo Carmen Nicchi Somaschi, presidente dell’AVI, che quest’anno ha compiuto sessant’anni. Abbiamo lavorato molto per informare le persone sulla scelta vegetariana, e grazie a Internet, negli ultimi anni siamo riusciti a far arrivare le informazioni a un gran numero di persone. Negli ultimi decenni, però, è tutto il Paese che si è trasformato. Sono aumentate le associazioni animaliste, e l’universo dell’ecologismo e del pacifismo si è orientato verso l’alimentazione vegetariana e, in certi casi, vegana.

ORIENTAMENTO VERSO L'ECOLOGIA E IL RISPETTO DEGLI ANIMALI

Da parte degli italiani c’è stata una forte presa di coscienza, su cui, ultimamente, ha pesato anche la crisi. Quando le cose non vanno bene si inizia a farsi delle domande. Le difficoltà, anche economiche, sono un momento di crescita. Secondo l’Eurispes, le motivazioni della scelta vegetariana o vegana riguardano l’attenzione per la salute (43,2% dei casi), il rispetto per gli animali e la lotta contro il loro sfruttamento da parte dell’uomo (29,5%), e la tutela dell’ambiente (4,5%).

ATTIVISMO OPERATIVO AVI NEI RIGUARDI DI HOTEL, RISTORANTI E PRODUTTORI DI PASTA

I servizi per chi ha escluso carne e pesce dalla dieta negli anni sono aumentati, anche se molto c’è ancora da fare. Trent’anni fa era difficile andare controcorrente. Si faticava a trovare prodotti ad hoc, come il formaggio con caglio vegetale, o mense e ristoranti con piatti vegetariani. Le cose sono poi andate migliorando, soprattutto per quanto riguarda aziende e ristoranti. Il settore privato si sta evolvendo molto. Lavoro con molte aziende di ristorazione, cercando di trovare soluzioni perché il loro menù accontenti vegetariani e non. E i primi risultati si vedono. All’hotel Hilton di Milano sono stati organizzati corsi di alimentazione vegetariana per chef e personale, in modo che un cliente vegetariano possa avere a disposizione dei piatti diversi, e non sempre pasta o formaggio. Inoltre, il lavoro dell’AVI è spesso quello del dialogo con le aziende. Cerchiamo di studiare con loro prodotti adatti anche a chi non mangia carne e pesce. Con Autogrill, per esempio, abbiamo studiato un panino per vegetariani e vegani, con Ikea un intero menu. Mentre confrontandoci con Barilla, abbiamo ottenuto che lo strutto fosse eliminato dai loro tipi di pane.

NELLE MENSE PUBBLICHE BASTEREBBERO POCHI E SEMPLICI ACCORGIMENTI

Le cose sono più complicate nella ristorazione pubblica. Le mense di scuole, ospedali, uffici e imprese raramente sono disponibili a offrire pasti per i vegetariani, anche se nella nostra tradizione mediterranea ci sarebbero molte pietanze adatte ai vegetariani. All’estero, al contrario, dove c’è una tradizione culinaria diversa, si sono messi a punto dei menù ad hoc. In molti casi, basterebbero pochi semplici accorgimenti. Pensiamo per esempio al risotto. Se si prepara con il brodo vegetale piuttosto che con quello di carne, diventa un piatto per tutti. E aiuterebbe anche inserire l’obbligo di pasti vegetariani nei capitolati, così come accade per i piatti senza carne di maiale preparati per i cittadini musulmani. Perché, se garantiamo pasti diversi per motivi religiosi, non lo facciamo per motivi etici?

SALVAGUARDIA DEI SEMI, DELLE VARIETÀ E DEI METODI BIODINAMICI

L’AVI aveva anche in cantiere una petizione per sancire, tramite una legge dello Stato, il diritto ai pasti vegetariani. Ma dopo la raccolta firme, la cosa si è arenata tantissime volte. L’ultima, definitiva, nel 2007-8. Forse l’argomento toccava grandi interessi, che erano contrari a una norma simile. Al di là della dieta, AVI sta anche lavorando per creare una mostra museo sul vegetarianesimo e salvaguardare le antiche varietà di piante e semi. Stiamo mettendo a punto un progetto chiamato Veg Valley, che si propone di sostenere quelle piccole aziende agricole decise a riscoprire le sementi dimenticate, coltivando la terra con metodo biodinamico e zero concimi animali.

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RISPOSTA

L'ITALIA AI VERTICI DEL VEGETARIANISMO MONDIALE SORPRENDE SOLTANTO LA MENTALITÀ MACELLAIA E FUNEREA DELLA TELEVISIONE TARGATA CREMONINI

Ciao Paola. Grazie per l'articolo. Se l'India ha avuto il Mahatma Gandhi in passato, e se può contare oggi su una straordinaria proseguitrice come la Maneka Gandhi, l'Italia per certi versi non le è da meno.
L'unica donna al mondo capace di scendere sui fondali marini e di affrontare gli squali non per ucciderli ma per accarezzarli e curarli da eventuali ferite, tanto per fare un esempio, è un'italiana.

CI MANCANO I GANDHI MA FRANCESCO DI ASSISI, LEONARDO DA VINCI E LUIGI ALVISE CORNARO NON TUTTI CE LI HANNO

Non abbiamo un Gandhi capace di ergersi a presidente degli italiani e di andare all'ONU a insegnare al mondo che la grandezza di una nazione non si misura col PIL e col dinamismo economico delle sue industrie, o magari con l'esportazione del suo grana e dei suoi prosciutti, quanto con la sua propensione a rispettare e difendere le creature più perseguitate del pianeta, che sono gli animali da macello e a volte gli stessi uomini? Questo è verissimo. Ma abbiamo dalla nostra una lunga serie di irripetibili maestri che ci hanno dato precise indicazioni sul percorso da seguire.

TANTA LA GENTE CHE MASTICA CADAVERE MALVOLENTIERI

Quanto alla cifra del 10%, le statistiche dicono sempre poco. I vegetariani e i vegani combattivi rappresentano la punta dell'iceberg, e non certo la realtà che si nasconde sotto il pelo dell'acqua. Quanta la gente che in cuor suo si sente vegetariana e che non riesce ancora ad imboccare la strada giusta per banale questione di carenza informativa? È probabile che si tratti di una insospettata grossa fetta della popolazione. Quanta la gente che vorrebbe essere vegetariana o vegana ma che trova grossi impedimenti da parte della famiglia, della sanità e dell'accerchiamento mediatico orchestrato dall'Agroalimentare e dalla micidiale quaterna grana-prosciutto-pasta-vino?

PIÙ TOLLERANZA, BENEVOLENZA E ISTRUZIONE VERSO CHI CADE NEI PICCOLI SFIZI

Se poi gli stessi vegetariani-vegani imparassero un po' a spretarsi e togliersi di dosso gli orpelli e le etichette che li portano a differenziarsi e ad auto-celebrarsi, e se imparassero a scartare le proprie spigolosità ideologiche e ad applicare maggiore tolleranza nei riguardi di qualche piccolo sfizio innocente, il numero di gente che si avvicinerebbe a un auspicabilissimo vegetarianismo tendenziale, sarebbe sicuramente sorprendente.

VEDIAMO DI NON SCARTARE CON SDEGNO GLI OBIETTIVI INTERMEDI

L'obiettivo più desiderabile a mio avviso non è quello di trasformare il paese in un monastero di frati trappisti soggetti a rinunce e a sacrifici improponibili a livello di concretezza e di lungo periodo. Un minimo di concessioni, di compromessi, di tolleranza verso qualche sfizio e qualche irrinunciabile abitudine, allargherebbe la percentuale di gente virtuosa.

LOTTA DURA ALLA NORMALIZZAZIONE IDEOLOGICA VERSO I MACELLI E IL VILE ESECUZIONISMO A DANNO DEI PIÙ DEBOLI E DEI PIÙ INDIFESI

Il punto-chiave rimane quello di minimizzare i sacrifici, le sopraffazioni, le orribili esecuzioni e la logica dei macelli. Il punto-chiave rimane quello di elevare a simbolo della civiltà umana, la salute, l'ecologia e l'etica. È assurdo che la gente continui ad avvelenarsi con proteine animali quando la scienza oggettiva e trasparente sta dimostrando che il tetto proteico giornaliero è a 24 grammi/giorno. È assurdo che la gente continui a distruggere il proprio cibo mediante trasformazioni e cotture, quando la scienza ci dice che il crudismo tendenziale è la nostra ancora di salvezza.

QUALCHE TOLLERANZA IN PIÙ CI FAREBBE GUADAGNARE MOLTO TERRENO

Tolleranza verso le attività artigianali della tradizione, verso il formaggio crudo di malga, verso chiunque tratti gli animali come amici e non come vittime da sottoporre a macellazione, verso qualche concessione all'ovetto ruspante, al grana ricavato mediante caglio rigorosamente vegetale. C'è gente che mai rinuncerebbe al suo frico con patate, alle sue alici col cappero, alle sue melanzane alla parmigiana, al suo uovo sodo o alla coque, al suo gelato con tanto di panna o al Grand Marnier, assunti magari una volta tanto.

APPARTENERE A UN GENERE SUDICIO, MEDIOCRE E DISUMANO NON È COSA SIMPATICA

L'importante è togliere dalla mente umana idee abominevoli come quella dello zampone, della coppa, del prosciutto, della soppressa, della mortadella, dei vari insaccati. L'importante è sconfiggere l'idea della morte sul piatto, e dell'intestino umano trasformato in sozzo cimitero di bufali, di mucche, di maiali, di cinghiali, di polli, di fagiani e di ovini. Quella brutta cosa che fa dell'uomo degenerato il più temibile e vorace predatore del pianeta, l'assassino seriale con le aggravanti del non-fabbisogno e della premeditazione.

Valdo Vaccaro





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