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KLIPPEL-TRENAUNAY E MALFORMAZIONI EMO-LINFATICHE


LETTERA

Salve prof Vaccaro, Sono affetto da sindrome di Klippel all’arto inferiore sinistro con angiomi sparsi su tutta la gamba. Vorrei sapere se lei si occupa di tale sindrome per poter incontrarla per una visita. Certo di un suo cortese cenno porgo distinti saluti.
Arnaldo

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RISPOSTA

CHI SONO E DI COSA MI OCCUPO

Ciao Arnaldo. Chiariamo quello che non sono e quello che non faccio, così stiamo prima. Non sono medico, non ricevo nessuno, non faccio terapie, non prescrivo cure mediche e nemmeno medicine alternative, e comunque non condivido gli interventi correttivi sul sintomo quando non si è certi sulla eziologia e sulle cause reali di una qualsiasi patologia. Sono un ricercatore hobbisti, un salutista libero e indipendente, o se vuoi un filosofo della salute naturale a impronta marcatamente igienistica. Cerco di capire le cose e di insegnare al pubblico a pensare con la propria testa. Quello che faccio e che sono sta tutto nei miei libri circolanti e nelle mie migliaia di articoli sul blog.

NON POSSEGGO BACCHETTE MAGICHE

Di fronte a una malattia rara che mette in gravi difficoltà la stessa medicina, non pretendo di avere formule risolutive e bacchette magiche. I tentativi medici di mettere il tutto sul piano della genetica dimostrano ulteriormente che la medicina va avanti tuttora con la benda sugli occhi e con la locomotiva a carbone, visto che gli stessi genetisti hanno issato bandiera bianca, riconoscendo la non fissità del Dna, per cui la caduta di tale dogma inficia ogni teoria ereditaria.

RIDARE FLUIDITÀ E VIVACITÀ METABOLICA AL SANGUE E AL LINFATICO È FONDAMENTALE

Servono però ipotesi solide e sensate, legate cioè alla legge di causa ed effetto. Ipotesi tossiche e ipotesi iatrogene. Ipotesi alimentari e ipotesi vaccinatorie. Personalmente la metto proprio su questo piano, sul piano della formula sanguigna. Qualsiasi miglioramento o qualsiasi guarigione, non può assolutamente avvenire se non attraverso una fluidificazione del sangue, una accelerazione al sistema linfatico e un sostanziale riequilibrio della forma psico-fisica.

MALFORMAZIONI VENOSE CONGENITE

Posso dirti che la sindrome di cui parli fa parte delle malattie rare, e fin qui ho scoperto l'America.
Sono le malattie più multiformi, che possono potenzialmente colpire qualunque sede anatomica, nelle forme e combinazioni più varie. La forma più conosciuta è la cosiddetta sindrome di Klippel-Trenaunay (KTS), con varici non safeniche (da residui embrionali), con angiomi ed allungamento dell'arto. Quando si associa una malformazione dei linfatici si definiscono malformazioni emo-linfatiche.
Uno dei modi di approccio terapeutico naturale e non invasivo sta nel migliorare la formula del sangue.

ARRESTO ACCRESCIMENTO COME OBIETTIVO MEDICO

In questi casi, secondo i vari siti medici, non è possibile raggiungere la normalizzazione, ma soltanto ottenere un arresto nella tendenza evolutiva dell'accrescimento osseo, delle varici , dei sintomi e delle potenziali complicazioni mediante terapie integrate. Terapie consistenti in interruzioni chirurgiche dei punti principali di reflusso, in trattamento delle varici periferiche con laser endovenoso e successiva scleroterapia, in cure riabilitative e correzione plantare con solette.

SINDROME ANGIO-OSTEOIPERTOFICA

La sindrome angio-osteoipertrofica è una malattia congenita vascolare dell'osso, caratterizzata dalla malformazione dei vasi di un arto, in particolare di tipo artero-venoso. Sindrome che causa iperaccrescimento dell'arto affetto. La prevalenza non è nota, ma finora sono state descritti circa 1.000 casi. L'arto colpito può crescere in maniera eccessiva, rispetto a quello controlaterale e l'entità della discrepanza nella lunghezza tra gli arti può essere lieve fino a raggiungere o superare i 10 centimetri.

DISCREPANZE TRA GLI ARTI NELL'INFANZIA E NELL'ETÀ ADULTA

Gli effetti della crescita patologica possono essere evidenti solo a livello di un singolo osso (in particolare il femore o la tibia) o, in alcuni casi, possono interessare un intero arto. La discrepanza può evidenziarsi nella prima infanzia, durante l'infanzia o nell'adolescenza ed è chiaramente diagnosticabile confrontando le pliche dei glutei o le pieghe posteriori delle ginocchia. I segni collaterali sono il nevo cutaneo, la dilatazione delle vene superficiali, l'allargamento degli arti, l'ipertermia cutanea, la dermatite, le ulcere e le emorragie. Negli adulti, gli interventi ortopedici possono correggere la situazione.

ENORMI BENEFICI DALLA DIETA VEGANA TENDENZIALE CRUDISTA

A questo punto prendo una delle mie testimonianze di guarigione per flebite e vene varicose, sperando che l'informazione apporti qualche idea in più e qualche beneficio concreto. Prendo qualche stralcio dalla tesina "Guarigione totale da flebite e vene varicose", del 26/2/11.

TESTO DELLA LETTERA DI ROBERTA DA ROMA

Buonasera Valdo, la seguo da circa un anno ed ho ricevuto enormi, dico enormi benefici per il mio problema di sempre, che sono le vene varicose. A diciotto anni ho avuto la prima flebite e, da allora, è stato un crescendo di dolori, pizzicori, due operazioni con asportazione delle safene, gambe dure e legnose, fasciature delle gambe durante il ciclo, mal di testa, nervosismo, stitichezza, medicine per la circolazione, glicerina per quel che sappiamo.

AUTENTICA ED INCREDIBILE LIBERAZIONE

Per non parlare dell’estetica: lividi, segni, piccole protuberanze, orribili calze elastiche anche d’estate, pantaloni. Poi, cambiando alimentazione, ecco che tutto incredibilmente svanisce! Niente più dolori, indolenzimenti, emicranie, e il piacere di indossare una gonna esibendo gambe completamente pulite anche dalle evidenti tumefazioni che avevo alle caviglie. Che dire? Una liberazione? Di più, molto di più. E tutto questo modificando lo stile di vita.

L'ANGIOLOGO E LA FERRARI

Dovrei raccontarlo al rinomato angiologo, dove sono andata sin da ragazza per diversi anni, attraversando tutta Roma, a fare le sclerosanti (iniezioni nelle vene varicose di sostanze che ne impediscano ulteriori dilatazioni). Ricordo ancora che su una libreria di legno pregiato del suo studio-ambulatorio, c’era in evidenza la targa di iscrizione al Club Ferrari. Mi crederebbe se gli dicessi che sono guarita con frutta e verdura cruda? Già, ma con la frutta e la verdura, i medici non andrebbero lontano, e potrebbero iscriversi al massimo al Club Fiat Cinquecento!

MI SONO RIAPPROPRIATA DEL MIO CORPO E DELLA MIA MENTE

E pensare che io sono diplomata e laureata in Agraria, per cui molte cose che lei dice le ho studiate.
Mi ricordo benissimo poi della mia prima visita scolastica a un mattatoio. Sono stata male per un mese.
Non intendo dilungarmi. Ci tengo solo a esprimerle la mia riconoscenza perché, a 48 anni, mi ha fatto riappropriare del mio corpo e della mia mente.

UN MOTIVO IN PIÙ PER AMARE MIO MARITO

E voglio ancor più bene a mio marito, in quanto è lui che l’ha scoperta ed ha insistito con me, convinto fin dall’inizio che una dieta vegana potesse funzionare. La saluto con affetto e con la speranza di poterla ringraziare di persona alla prossima conferenza nella capitale.
Roberta

ESISTONO RIMEDI POPOLARI ALLE FLEBITI

A quella lettera risposi come segue. Ciao Roberta, grazie della tua qualificata e precisa testimonianza. Particolarmente importante, visto che il problema circolatorio è molto sentito, soprattutto tra le donne. Ribadisco che, per contrastare le vene varicose, esistono rimedi popolari di tipo erboristico e naturopatico, tipo le foglie di edera fresca pestate ed applicate 3 volte al giorno sui punti critici, oppure le foglie di cavolo-verza, i bagni frequenti caldi e freddi alle gambe e al corpo, i cataplasmi di fango.

MA L'UNICA CURA REALE STA NEL CAMBIAMENTO DRASTICO DELLE PROPRIE SCELTE

Flebiti e vene varicose restano però fenomeni legati a intossicazioni di carattere digestivo, epatico ed evacuativo. Solo migliorando radicalmente gli stili di vita si riesce a modificare sensibilmente la formula del proprio sangue, dandogli quella fluidità che serve per circolare più veloce e rivitalizzare tutte le cellule dell’organismo.

IL SIGNIFICATO PROFONDO DELLO STOP ALLE PROTEINE ANIMALI

Quando uno migliora l’alimentazione tirando via le proteine animali, non fa un gesto avventuroso ed estremistico, non fa un salto nel buio, come molti pensano e temono. Il salto nel buio lo fanno invece in continuazione quelli che si dilettano a insistere sui cadaveri altrui. Tirar via le proteine animali significa riprendere il controllo di se stessi e del proprio organismo smaccatamente fruttariano-vegano, significa disinfiammare il fegato e tutte le ghiandole interne. Significa dar modo finalmente al sistema immunitario di fare il direttore d’orchestra, e non più il suonatore mendicante che regala qualche nota stonata all’angolo della via.

TESINE DA LEGGERE

- Guarigione totale da flebite e vene varicose, del 24/2/11
- Safenectomia e sindrome da menomazione, del 24/5/13
- Sedentarietà, insufficienza venosa e caviglie gonfie, del 13/6/13
- Emorroidi, ragadi e vene varicose, del 7/2/134
- Sclerosi multipla, insufficienza venosa e angioplastica dilatativa, del 10/9/12
- Gonfiori venali, dilatazioni e muscoli in disarmo, del 26/8/12
- Caviglie gonfie, espirazione e pediluvi, del 12/6/12
- Erisipela, linfedema o sindrome della pelle rossa, del 20/6/12

Valdo Vaccaro

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