
In considerazione della durata media undecennale, il ciclo 24 si troverebbe ancora nella prima metà, quella che conduce al massimo, ma non è escluso che esso possa avere un’evoluzione simile a quella del ciclo 5 che durò 12,6 anni, il più lungo, assieme al ciclo 23, di quelli storicamente accertati. Se i prossimi cicli dovessero confermare la fase di debolezza, si entrerebbe nel Minimo di Eddy, definito così in memoria di John Allen Eddy, precursore degli studi sul Minimo di Maunder (1645-1715) e sulle correlazioni fra clima ed attività solare.
Per rigore di informazione, fondamentale è ricordare che in quel periodo ci fu un’intensa attività vulcanica per cui molti hanno sostenuto che la P. E. G. (Piccola era glaciale, n.d.r.) non può essere associata al ciclo solare, ma ricordo che il minimo solare è durato per decenni con effetti prolungati, mentre un’attività vulcanica può incidere sul clima per qualche anno.
Altro punto saliente è ricordare come l’intensa attività solare dei cicli 17-23 abbia comportato un aumento termico sul nostro pianeta, ma anche su tutti i pianeti del sistema solare, come è dimostrato dalle sonde spaziali e dai telescopi internazionali, il che smonta di fatto la convinzione che l’aumento delle temperature su scala planetaria sia stato indotto dai gas serra di origine umana come, invece, vanno dichiarando Al Gore e tutti gli ‘scienziati’ al suo seguito che vivono con le sovvenzioni statali e per gli interessi di parte politico-economici.
I dati satellitari confermano l’attuale stabilizzazione termica del pianeta con inizio di graduale discesa media dal 2004. Siamo di fatto rientrati nei canoni climatici old style (2012) e presto il raffreddamento, già in atto, provocherà uno scenario del tutto diverso da quello prospettato da media e dagli ‘scienziati’ di parte, rimettendo in forte discussione le politiche agrarie ed economiche dell’intero pianeta. Altre conferme derivano dalla correlazione con il rallentamento del vento solare: la radiazione cosmica nel sistema solare è in crescita, con conseguente aumento della copertura nuvolosa sul nostro pianeta (tuttavia le scie igroscopiche dissolvono le nuvole, n.d.r.) Cio è dimostrato da ricerche isotopiche e sedimentarie.
Dunque si continuano, ostinatamente, a confermare le gravi conseguenze ambientali derivate dalle attività umane, quando si dovrebbe guardare ad un processo ciclico climatico accelerato dall’uomo.
Questo non vuol dire che non bisogna agire per ridurre o annullare l’inquinamento causato dai metalli pesanti o delle radiazioni nucleari, vere piaghe per la vita sul nostro pianeta, ma non dare colpe al CO2 dei problemi climatici. Anzi il biossido di carbonio andrebbe benedetto, visto che è il nutrimento della vegetazione sul nostro pianeta, essenziale per la fotosintesi clorofilliana ed il rilascio di ossigeno.”
In poche parole, se i militari non intervenissero con le loro potenti armi climatiche, non solo l’estate 2013 sarebbe stata tiepida ed irrorata da rinfrescanti piogge, ma ci incamineremmo pure verso un progressivo raffreddamento.
TRATTO DA: http://www.tankerenemy.com/2013/08/sunset-boulevard.html
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