L'ESPERTO CHE NON SA UN TUBO SU CANCRO E SU DIGIUNO
LETTERA
QUALCHE FITTA AL FEGATO
Salve Valdo, Stamattina ho deciso di iniziare il digiuno perché i fastidi al fegato me li porto dietro da un po'. Ieri mentre mangiavo ho sentito delle fastidiose fitte mai provate prima. Ho 22 anni e sono un po' spaventata. Ho letto le principali tesine sul digiuno ma vorrei una rassicurazione in più e qualche altro consiglio.
PRIMO GIORNO DI DIGIUNO
Oggi ho bevuto solo acqua e limone spremuto in acqua. Primo giorno di digiuno dunque. Domattina dovrei bere olio d'oliva per facilitare l'espulsione della sabbiolina? Oppure devo continuare così? Quando é opportuno riprendere a mangiare? Ho letto che quando la fame ritorna si procede allo stop.
IMPREPARAZIONE E DUBBI
Frutta o verdura? Che tipo di frutta é preferibile per i primi pasti dopo il digiuno? Serve fare i clisteri per eliminare le tossine in eccesso? Le crisi eliminative possono essere molto brutte? Scusi le molte domande ma sono un po' preoccupata e vorrei appunto un consiglio da un esperto come lei. La ringrazio anticipatamente se vorrà e avrà tempo di rispondermi. Un caro saluto.
Martina
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RISPOSTA
PIANO CON GLI ESPERTI
Ciao Martina. Mai fidarsi troppo degli esperti. Ci sono pure i falsi esperti che si atteggiano a conoscitori navigati della materia senza esserlo, e ci sono gli esperti in esperienze sbagliate, sempre sicuri e dogmatici, che dal primo giorno della loro carriera praticano determinate terapie, e continuano magari a fare danni senza mai mettersi in discussione. Ovvio che la gente deve per forza fidarsi di chi è più bravo, di chi sa di più, di chi esegue una delicatissima operazione con sicurezza specialistica, senza tremori alle mani o nella mente.
LA STORIA INSEGNA
Per quanti decenni si sono asportate tonsille, adenoidi e appendici, per riconoscere alla fine che non andava fatto? Per quanti decenni si sono esaltate le proteine, specie se nobilitate dal sangue e dal latte, per scoprire che acidificano, ostruiscono e devastano? Per quanto tempo si sono usate micidiali amalgame al piombo e al mercurio negli studi dentistici? Quante tonnellate al giorno di farmaci sbagliati e inutili si continuano a prescrivere? Non mi risulta che gli autori di questi misfatti fossero dei ciarlatani privi di titoli e di lauree.
NON HO MAI FATTO IL DIGIUNISTA
Nel caso mio non ho esperienza diretta di digiuni e mai ho fatto il digiunista clinico. Ritengo peraltro di avere una discreta preparazione teorica, nel senso che mi sono documentato sui tanti digiuni seguiti da Shelton, Ehret e dai tanti igienisti di ieri e di oggi. In più sono in contatto con diversi amici che hanno digiunato o stanno digiunando come fai tu, in modi e tempi diversi.
FILOSOFO-APPRENDISTA, PIÙ NIENTOLOGO CHE TUTTOLOGO
Questo rifiuto della etichetta di esperto vale non solo per il digiuno ma anche per tutto il resto. Sono bombardato tutti i giorni dalle problematiche più svariate, e questo succede ormai da 6 anni a questa parte. Più cose imparo e più ignorante divento, questa è la pura verità. Più approfondisco e più lacune emergono. L'unica denominazione che mi sento onestamente di accettare è quella di filosofo-apprendista in onore a Pitagora e Ippocrate da cui traggo umilmente ispirazione, o quella di studente-ricercatore-precario e senza laurea in medicina, senza laurea in nutrizionismo o in altre nobili arti della sapienza umana.
CONFESSO LA MIA FORMIDABILE IGNORANZA
Non so un tubo di niente insomma. Ve lo confesso qui pubblicamente e così tagliamo la testa al toro una volta per sempre. Così qualcuno la smetterà di parlare di abuso di professione medica. Così la gente in difficoltà eviterà di attribuirmi poteri prodigiosi che non ho e che non ho mai detto di avere. Così nessuno cercherà in me l'alternativa al medico, al farmaco, alla dialisi, all'insulina e alla chemio.
UN IRRESISTIBILE ROMANO DE ROMA
Ricordo un episodio di qualche anno fa. Stavo in aereo sulla rotta Roma Fiumicino-Singapore. Seduto al mio fianco un super-elegante e ciarliero Romano de Roma, addobbato di collane, anelli, gemelli dorati, sciarpa di seta. Stava andando a Jakarta per business nel settore vestiario e moda. Parlava di politica e di economia in colorito linguaggio romanesco. Divertente e simpatico da matti. Decisi di dargli il mio biglietto da visita, con scritto dr Valdo Vaccaro - Asia Region Representative - Marketing Research e col simbolo dello stivale italico.
CARLO TARQUINI, FREE AMBULANT, LOW LEVEL
Quello se lo guardò e se lo rigirò, guardando incredulo sul davanti e sul retro. Capperi Valdo quanti titoli e quante referenze. Come farò a reciprocare? Mi mise tra le mani il suo biglietto, e dovetti scoppiare in una sonora risata! "Carlo Tarquini, free ambulant, low level!" Vedi, mi disse, più cose vai a mettere e più te devastano, te rincorrono, te magnano l'anima. Niente doctor, niente professor, niente marketing, niente inglese corretto. Non hawker, peddler, buckster, jagger, badge, cader, canvasser, ma "ambulant", comprensibile sia a Roma che in Asia. Come dire l'arte di volare basso. Non solo tanto sano umorismo, ma anche una lezione di vita.
IL DIGIUNO NON PRESENTA PARTICOLARI INSIDIE
Tornando a noi, il digiuno igienista rimane una tecnica sicura e ampiamente provata per dare una accelerazione a un processo depurativo a favore del corpo e della mente. È anche un modo autonomo, diretto, sperimentale e autodidatta per conoscere meglio il proprio organismo.
ESISTE UNA GAMMA DI SOLUZIONI INTERMEDIE
Chi ha troppi timori del digiuno e dei suoi effetti eliminativi, come si trattasse di svegliare il gatto che dorme, può ricorrere a soluzioni intermedie di circa una settimana, chiamate genericamente semi-digiuno, tipo A) Crudismo quasi totale, B) Crudismo totale, C) Fruttarismo misto, D) Fruttarismo specifico (vedi cura dell'uva), D) Cura mista di frutta in mattinata con mantenimento di una cena verduriana e tendenzialmente cruda, integrata da mandorle, nocciole, pinoli, uvetta secca. Ognuna di queste soluzioni intermedie comporta i soliti fastidi della detossificazione e del rapido miglioramento dietologico, ma diluiti nel tempo.
OGNI DIGIUNO È DIVERSO
Pur sapendo che l'esperienza diretta sul campo è fondamentale, l'esperienza indiretta permette spesso migliore equidistanza e minore rigidità nei giudizi. Tieni presente che ogni terapeuta ha le sue idee specifiche e che ogni digiunante ha la sua personale situazione gastrointestinale da risolvere. Alla fine, se da un lato i principi e i meccanismi rimangono gli stessi, i dettagli variano all'infinito, per cui ogni caso individuale diventa un caso a sé stante.
NIENTE SALTI NEL BUIO
Detto questo, un digiuno di qualche giorno, impostato correttamente, stando a riposo e assumendo acqua leggera o acqua e limone, non è mai un salto nel buio. Il vero salto nel buio è quello semmai del mangiare, quello dell'immettere disinvoltamente del cibo e delle bevande nel proprio sistema gastrointestinale, senza soppesare abbastanza le sue qualità nutritive e la sua digeribilità.
CRISI ELIMINATIVE E LAVORI IN CORSO
Le crisi eliminative non sono quel mostro che qualcuno vuol far credere. Un veleno che fuoriesce dal corpo deve essere accolto non solo serenamente ma anche con piacere. Il corpo che digiuna diventa un cantiere con dei lavori in corso, con operai dell'azienda immunitaria che grattano, perforano, scrostano, demoliscono e spingono fuori i conseguenti detriti cellulari ed organici. Lo stop al digiuno dei 3 giorni si fa con un quarto giorno crudista a frutta e verdure, navigando a vista e a preferenze gustative più che per schemi.
I TRENTA GIORNI DI NANDINI
Diversi amici abituati a farlo spesso rideranno di queste paure e di queste risposte. Lo farà la Nandini ad esempio, che con diversi digiuni di 3 o 7 giorni non era mai riuscita a smuovere o a disgregare un bel niente. Tre anni fa si rimboccò le maniche e, da sola, senza assistenza digiunistica di alcuno (cosa che non consiglio ma che riporto soltanto), intraprese e portò a buon fine con successo un digiuno di 30 giorni, dove espulse di tutto e di più. Paul Nison, vicino all'Hippocrates Health Institute, mette ad esempio in guardia sulla caduta di glutatione e di altri fattori antiossidanti nei digiuni troppo prolungati.
IL CANCRO SI AUTO-GUARISCE APPLICANDO LE GIUSTE METODOLOGIE
Anche in questi casi non è facile dare giudizi sicuri e univoci, visto che mancano adeguate statistiche. Tumori disgregati e risolti in senso positivo, senza farmaci, senza bisturi e senza recidive? A bizzeffe. Centinaia di migliaia di casi, debitamente registrati nelle varie cliniche ex-ANHS americane e canadesi che hanno praticato e praticano correntemente la tecnica del digiuno, nelle stesse cliniche HHI (Hippocrates Health Institute), nelle cliniche Ehretiste e nelle cliniche Pritikin. Per non dire delle cliniche magiare e messicane che si ispirano a Max Gerson. Gente seria e preparata con palmares inappuntabili.
NON ESISTONO SOSTANZE MAGICHE, METODI MAGICI, TERAPEUTI MAGICI
A livello personale resto convinto che la frutta e le verdure siano strabilianti ma non necessariamente guarenti, che i digiuni accelerino le disgregazioni ma non siano necessariamente guarenti, e che l'unico dottore al mondo dotato di impeccabile potere rimediale e riequilibrante sia invece un medico privo di laurea, privo di di dogmi e di presunzioni. Un medico che si chiama Sistema Immunitario e che lavora alle dipendenze della Natura Sovrana Medicatrice di Tutti i Mali, un'azienda divina che ha una piccola succursale dentro ognuno di noi.
NESSUNO MI PUÒ ANNOVERARE TRA I CUROMANI
Ecco perché non c'è pericolo che io venga confuso tra i vari curomani di tipo medice ed extra-medico, dediti a uso ed abuso di qualcosa, ed accomunati nella cura del sintomo. La mia libera scuola insegna coerentemente a guarire senza sfiorare il sintomo ma puntando tutto sullo stop agli errori nutrizionali, emozionali, terapeutico-iatrogeni e comportamentali.
NIENTE BICARBONATI, SOMATOSTATINE O URINE DI CAPRA
La guarigione non si ottiene recidendo od asportando qualcosa (medicina invasiva), e ancor meno si ottiene bombardando il paziente di radio-chemio trattamenti (medicina anti-recidivante). La guarigione si ottiene ancor meno con sostanze magiche tipo l'ascorbato di potassio del dr Gianfranco Valsé Pantellini (1917-1999), o il bicarbonato di sodio del dr Tullio Simoncini (sulla graticola in questi giorni), o il cloruro di magnesio degli ortomolecolari, o il cocktail somatostatina-melatonina del dr Luigi Di Bella (1912-2003), o il siero da feci ed urina di capra del dr Liborio Bonifacio (1908-1983).
NIENTE DEVASTANTI RADIO E CHEMIO
Il messaggio è indirizzato in modo aperto e sereno ai 2.250.000 italiani diagnosticati di tumore, ai 1000 che ogni anno si aggiungono, al 57% di essi considerati lungo-sopravviventi (oltre i 5 anni). La loro sopravvivenza non è un regalo della medicina e delle cure buone o meno buone che hanno ricevuto. La loro sopravvivenza è frutto della loro buona scorza e della loro residua forza immunitaria fuori del comune. Le percentuali non sono del tutto convincenti, e ne parlai ancora nella mia tesina Zona Tumore e Zona Cancro, da cui traggo qualche stralcio.
IL MITO DELLA SCONFITTA DEL CANCRO
Il cancro è ormai sconfitto, e la sopravvivenza è già sul 50%, annunciano trionfalmente i medici.
Già osserviamo che, se il 50% sopravvive, significa comunque che l’altro 50% muore. Una specie di lancio della monetina. E poi, chi mai ci dice che il 100% morirebbe se non trattato coi metodi distruttivi della medicina? I diagnosticati-non-operati sopravvivono in media 11 anni, mentre i diagnosticati-operati solo 3. La Medicina insegna a scrivere male e a fare i calcoli ancora peggio.
IL PALLOTTOLIERE MEDICO FUNZIONA COL TRUCCO
In America, i dati citati dal dr Robert Mendelsohn attestano che i diagnosticati di cancro, poi non operati, hanno una sopravvivenza media di 11 anni, mentre i diagnosticati poi operati vivono solo 3 anni. Significa che qualcuno vive 8 anni qualcuno 4 e qualcuno pochi mesi soltanto. Ma, tornando al 50%, ci accorgiamo che i medici sono bravi a tagliare e suturare, ma non sempre sono bravi con carta e penna. La loro calligrafia è notoriamente incomprensibile (la non-chiarezza sta nel loro Dna), ma, quando si mettono a fare dei calcoli coi numeretti le cose vanno ancora peggio. Oppure sono invece troppo bravi, nel senso che sono allenati a cambiare le carte in tavola. Come quando fanno le statistiche sulle vaccinazioni, al fine di dimostrare l’indimostrabile, con falsità e bugie tra l’atroce e il carnevalesco.
MEDIE ARITMETICHE ED ARTIFIZI
Il 50% di sopravvivenza degli operati più che una burla è un insulto alla logica e alla trasparenza
I dati Istat sulla mortalità-tumori in Italia nel 2002 parlano di 162.201 persone morte, mentre 250.000 sono quelle diagnosticate cancerogene, per cui i sopravissuti sono 88000, cioè il 35,2% e non il 50.
Ma, il 50%, è una media aritmetica di diversi tipi di tumore. Il cancro al testicolo (solo 2000 casi/anno) si risolve con l’asportazione del medesimo e il maschio, così eunuchizzato, sopravvive nell’87% dei casi. Ebbene, quelli col cancro al polmone, statisticamente molto più significativo con 40.000 casi/anno, rivela una sopravvivenza media del 10-12%, per cui 10 sopravvivono e 90 muoiono, come dichiarato dal dr Francesco Bottaccioli, membro dell’Accademia delle Scienze di New York e docente di psico-oncologia all’università La Sapienza di Roma. Ecco allora che il 35,2% non vale più.
CHI SI SALVA LO FA NON TANTO PER MERITO DELL'INTERVENTO MA NONOSTANTE L'INTERVENTO STESSO
Alla fine, si salva il 5 o forse il 10%, non per merito dell’operazione, ma nonostante l’operazione. Si salvano quelli con la scorza più forte, quelli che sarebbero sopravvissuti pure senza cure. Ma non è finita lì. Gli oncologi includono nelle statistiche (già di per sé erronee) anche neo-formazioni che non sono affatto tumori, inquinando ulteriormente l’affidabilità dei dati, come accade per i polipi del colon-retto o per le formazioni displastiche del seno.
MOLTI GUARITI TOTALI LO SONO PER MODO DI DIRE
Si gonfiano dunque a proprio tornaconto i numeri, inserendo patologie che non c’entrano nulla col cancro. E poi, in aggiunta, si escludono i tanti malati che dopo la chemio muoiono entro i primi giorni, in quanto etichettati come "decessi prematuri", non causati cioè dai medici ma da una situazione precaria del paziente già in sede pre-operatoria. È bene inoltre sapere che le terapie oncologiche usate dalle statistiche hanno una durata di 5 anni. Quindi, se una persona muore entro 5 anni, diventa caso negativo. Se invece muore il 5° anno più un giorno, magari grazie ad accanimenti terapeutici, non entra più nel computo, e diviene un guarito totale.
DATI DA SOTTOPORRE A VERIFICA
Perché mai si fanno circolare questi dati assurdi del 50%, che in realtà diventano 35%, e poi 25%, e che alla fine sono sì e no il 5% o al massimo il 10%. In pratica si salvano i soggetti a scorza più forte, quelli che, anche senza operazione e senza cure, sarebbero comunque sopravvissuti. Ignoranza, malafede, interessi, baronie, cattedre da lasciare a qualcuno? A ognuno le proprie considerazioni personali. Due su tre almeno finiscono malamente al cimitero, firmato Ospedale Maggiore e Università di Torino.
Un fallimento totale della cosiddetta "Guerra contro il cancro".
TESINE DA LEGGERE
- Zona tumore e zona cancro, del 28/1/09
- Tumore barriera e strumento del sistema immunitario, del 22/9/11
- Il calvario femminile del nodulo al seno, dell'1/1/11
- Confessioni da brivido di un medico ospedaliero, dell'8/6/13
- Remissione spontanea del tumore e del cancro, dell'1/3/13
- Cancro senza veli, dell'8/11/12
L'AUTENTICO MECCANISMO GUARENTE
Da dove arriva dunque la guarigione? Dal mettere il corpo in condizione di guarire. Dal non creare ostacoli alla capacità auto-guaritiva del Sistema Immunitario. Dal non disturbare la spia rossa e il segnale d'allarme chiamato sintomo, ma dal concentrarsi sui fattori causativi tossici in zona comportamentale. Dall'applicare coerentemente la cura della non-cura atta a favorire la remissione spontanea attraverso il rafforzamento dei meccanismi interni di autoguarigione.
UN PARASSITISMO SANITARIO A NORMA DI LEGGE
Il mondo è pieno di esperti in esperienze sbagliate, di ciarlatani, millantatori, guru e stregoni, con laurea e senza laurea, medici e non medici, che hanno pure il merito di svuotare le già precarie casse degli stati, riempiendo i cassonetti-immondizie di farmaci scaduti e di vaccini Tamiflu mai utilizzati (per fortuna delle mancate vittime). Il mondo è soprattutto pieno di gente che ci campa sopra, facendo speculazione di bassa lega sulla sofferenza altrui. Una specie di vorace parassitismo sanitario, garantito, protetto e coccolato dalle leggi dello stato.
Valdo Vaccaro
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