L'INNOCENZA DI UN CIBO È FONDAMENTALE
LETTERA
IL CRUDISMO NON GARANTISCE L'ASSENZA DI DEPERIMENTO
Purtroppo sembra tutto facile ma poi nella pratica sorgono problemi di vario genere. E' facile dire che maggiore è la percentuale di alimenti crudi più perfetta è la dieta, ma se poi uno deperisce qualcosa vorrà pur dire. Come gestire allora queste situazioni? Mi viene risposto che sarei stato troppo rigido. Ma come si può dare una risposta del genere? Cosa vuol dire rigido? Aver fatto le cose per bene è rigido?
L'UOMO È IMPERFETTO E QUINDI OGNI CIBO È IMPERFETTO, PER CUI MEGLIO MANGIARE ANCHE CIBI CONTROINDICATI
La verità è che la dieta perfetta non esiste per il semplice fatto che l'uomo stesso non è perfetto e l'eccesso di perfezione è già un'imperfezione. Come scritto nel vangelo meglio perdere un braccio che cadere tutto nella ghenna. Tradotto in termini concreti, piuttosto che deperire meglio mangiare anche alimenti con controindizazioni. Perchè magari la parte buona ti è utile in quel momento.
LE COSE CATTIVE NON ESISTONO
La salute (per quel che riguarda l'alimentazione) non si cura stando attenti a non mangiare cose cattive. Le cose cattive non esistono. E' solo questione di quantità. Questione di saper dosare ed adeguare continuamente il cibo alle proprie esigenze. E' l'arte del saper curare la propria salute.
UNA VOGLIA IRREFRENABILE DI CARNE PER CIRCA 2 MESI
Cito un esempio che ho vissuto. Nonostante anni di alimentazione prevalentemente vegana nel 2007 (a 47 anni), mi sono ammalato di leucemia acuta con interessamento della meninge. 116 giorni di ricovero di cui circa metà in isolamento, 3 cicli di chemio, due broncopolmoniti. Mi hanno dimesso che pesavo 50 chili (h 1,78). Non stavo neanche in piedi e, siccome ero in condizioni pietose, non potevano neanche trapiantarmi (da mio fratello donatore compatibile al 100%). Nonostante fossi vegano, appena iniziato a riprendermi mi è venuta una voglia irrefrenabile di carne. Ne percepivo il profumo a 200 metri. Ne ho mangiata in quantità per circa 2 mesi. Poi la voglia, com'era arrivata se n'è anche andata.
NIENTE PIÙ MEDICINE E SONO ANCORA QUI
Ho iniziato a sentirmi meglio al punto che quando i medici decisero di potermi praticare il trapianto io mi sono rifiutato nonostante le loro statistiche mi concessero meno del 10% di possibilità di sopravvivenza a due anni. Risultato? Da quella volta non ho più preso medicine e sono ancora qui.
RESTO COMUNQUE D'ACCORDO SUL FATTO CHE PASTI SEMPLICI E SOBRI, CON ABBONDANZA DI CRUDITÀ, GIOVINO NETTAMENTE ALLA SALUTE
Detto tutto ciò, sulla base della mia esperienza, ritengo che l'apporto di alimenti crudi in abbondanza e di pasti semplici giovi nettamente alla mia salute. Ma anche del pollo, magari allevato con rispetto, quando comincio a sentirne l'odore a più di 50 metri. Scordavo una domanda. Conosce qualche buon medico in zona Venezia? Cordiali saluti.
Michele
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RISPOSTA
CI SONO ORMAI PIÙ MEDICI CHE PAZIENTI
Ciao Michele. Rispondo alla questione sul buon medico in zona Venezia. Siamo letteralmente circondati da medici in qualunque angolo d'Italia. Figuriamoci a Venezia. Onestamente non sono in grado di aiutarti su questa domanda.
CONTESTO DURAMENTE QUANTO AFFERMI
Trovo invece paradossali e contraddittorie alcune tue affermazioni sulla indifferenza dei cibi. Come si fa a dire che le cose cattive non esistono? Puoi forse dire che i cibi provenienti dai macelli e dalla sofferenza animale siano privi di controindicazioni etiche e salutistiche? Posso capire che in un momento di grande debolezza tu sia stato preso dal demone della carne, ma per il resto contesto duramente quanto dici. Il mangiare un po' di tutto lo lascio alla logica degli accoppatori e ai fanatici della proteina, carichi di acidificazione del sangue e di altre problematiche.
ENORMI DIFFERENZE TRA UN CIBO VIVO E UN CIBO MORTO, TRA UN CIBO CRUDELE E UN CIBO IMPREGNATO DI SOFFERENZA E DI SANGUE
Non appartengo alla schiera di chi crede ciecamente nei cibi. Non accetto persino la frase ippocratica "Il cibo sia il tuo farmaco". Nemmeno il miglior cibo possibile ha poteri guaritivi. Questo non significa però che non esistano determinanti differenze di qualità tra cibi che tassano pesantemente l'apparato digerente e che fanno da ostacolo alla preziosa reattività immunitaria, come maiale, bovino ed anche il tuo amato pollo, e cibi che invece collaborano coi meccanismo immunitari autodigerendosi e costando zero in termini di dispersioni digestive-assimilative-evacuative.
ESISTONO ANCHE I POLLI RISPETTATI DAVVERO COME ESSERI DEGNI DI VIVERE AL PARI NOSTRO
La tua breve esperienza vegana non servì a salvarti dal deperimento, dalla leucemia acuta e da due broncopolmoniti nel 2007? Non puoi certo demonizzare il veganismo, sperimentato per pochi mesi soltanto. Eri evidentemente intasato di tossine ed è stato questo che allora ti mise in ginocchio.
Non esistono polli allevati con rispetto. Esistono polli ruspanti e liberi, e sono quelli che vengono lasciati vivere in pace fino alla fine dei loro giorni, che è cosa ben diversa.
Valdo Vaccaro
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