GLI INCONVENIENTI DELLE IMMERSIONI RICREATIVE
LETTERA
UN PARERE SULLA SUBACQUEA RICREATIVA
Gentilissimo Valdo, complimenti innanzitutto per il meraviglioso lavoro informativo che mette a disposizione, sempre aggiornato e sempre molto interessante! Ci siamo conosciuti a Sant'Omobono l’anno scorso e da lì continuo a seguirla senza tregua!!! Le rubo pochi minuti perché non ho trovato nulla sullo sport che io e mio marito stiamo iniziando a praticare: la Subacquea Ricreativa.
IMMERSIONI CON BOMBOLE NON OLTRE I 18 METRI
Viaggiando un po’ ci siamo appassionati al mondo subacqueo e ci stiamo per brevettare tramite PADI open water primo livello, una tecnica che prevede immersioni con bombole non oltre i 18 metri di profondità.
NARCOSI DA AZOTO E STRESS DA DECOMPRESSIONE
Quello che mi piacerebbe sapere da Lei riguarda la composizione di quello che respiriamo sott’acqua tramite la bombola: 79% di azoto e 21% di ossigeno. Si parla poi di ipotetici problemi tipo narcosi da azoto e malattie da decompressione per via dell’eccesso di azoto assorbito dal corpo.
CONVIENE CONTINUARE O MEGLIO RINUNCIARVI?
Tenga conto che in media un’immersione dura mezzoretta a non più di 18 metri, in una vacanza di una settimana se ne può fare una al giorno o le sembra troppo? O meglio ancora rinunciarvi completamente?
Mi piacerebbe avere un suo parere, ci tengo tanto!
LA SALUTE HA VALORE PRIORITARIO
Sono un po’ confusa perché vorrei continuare ma al tempo stesso vorrei capirci meglio per non mettere a repentaglio inutilmente le nostre vite!! A Novembre è praticamente un anno che sono diventata vegan-crudista con sempre più benefici e non vorrei intossicarmi di nuovo! Grazie 1000 per l’attenzione.
Francesca
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RISPOSTA
IMMERGERSI CON LA BOMBOLA NON È PRIVO DI INCONVENIENTI
Ciao Francesca. Come insegna la medicina subacquea, i problemi esistono. Si tratta di fare una scelta tra il divertimento dell'immersione e il mantenimento dei migliori standard di salute. Ogni 15 metri di profondità scatta la cosiddetta legge del Martini, per cui subentra l'ebbrezza alcolica simile al bere un Martini a digiuno. In termine tecnico si chiama narcosi da azoto. Ovvio che fino ai 18 metri gli effetti sono limitati e tollerati.
ANCHE IL TORNARE IN SUPERFICIE RICHIEDE LE SUE ATTENZIONI
A tutto questo si aggiunge lo stress da decompressione, con formazione di bolle di azoto inespulso e conseguenti eruzioni cutanee, ostruzione vasi linfatici, compressione polmonare, disturbi uditivi, sindromi da acqua fredda, fenomeni di euforia e di disorientamento. Le conseguenze dunque esistono. Che questo venga pareggiato in qualche modo dalla salubre acqua marina, oltre che dal divertimento, è fuori di dubbio. Per sicurezza e prudenza meglio limitare le uscite a non più di una al giorno.
Valdo Vaccaro
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