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NESSUNA ETICHETTA, SIAMO SOLO PERSONE NORMALI


LETTERA

Ciao Valdo, ti ripropongo questo lavoro che ti avevo già inviato poco tempo fa ma che non so se non hai letto oppure hai ritenuto opportuno non pubblicare. Avevo fatto questo lavoro in risposta a mio cognato che scherzosamente mi aveva scritto: "che strani voi vegani-igienisti-crudisti-ambientalisti-animalisti-perbenisti". Penso che questo scritto sia una risposta completa a chi ama troppo le classificazioni.
Alessandro Siri

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NIENTE ETICHETTE E NIENTE APPARTENENZE

Non mi piacciono le collocazioni, le etichette tipo vegano, igienista, crudista, ehretiano, sheltoniano. Se facessi il barista o l’elettricista, o il tubista, o il bruciatorista, mi darebbero fastidio pure quelle etichette. Non sono di destra, di centro o di sinistra. “Ma cos’è la destra, e cosa la sinistra?” cantava il grandissimo Giorgio Gaber. Non mi sento affatto vegetariano, vegano, ecologista, animalista o altre definizioni del genere, che trovo sciocche e riduttive. Sono una persona che rispetta il più possibile la propria entità corpo-mente-spirito, e quella degli altri, persone umane o persone animali. Sono in altre parole non un essere strano ed un oggetto misterioso, ma una persona estremamente normale e motivata come tutti dovrebbero essere, una persona che vive, pensa e fa secondo criteri qualitativi, o comunque ritenuti tali.

SONO UNA PERSONA NORMALE IN TUTTO E PER TUTTO

Sono una persona che cerca di ragionare in modo libero, logico e trasparente, senza farsi condizionare da niente e da nessuno, se non dai fatti, dalle leggi divine e dai sentimenti. Non pretendo che la gente ragioni con la mia testa, o mi creda sulla parola, o diventi valdiana. Preferisco che ognuno si faccia le sue riflessioni e arrivi per conto proprio alla verità, senza agganciarsi a falsi miti, senza seguire il gregge o il santone di turno (non sono un santone e nemmeno un poeta), e senza inchiodarsi a dogmi sballati. E’ ora di finirla di leggere A e il contrario di A, B e il contrario di B, C e il contrario di C, finendo disorientati e col mal di testa.

SONO UN RICERCATORE INDIPENDENTE CON LE IDEE CHIARE E IN LINEA CON UN MOVIMENTO CULTURALE IN GRADO DI AIUTARE

Rifiuto che mi chiamiate vegetariano o vegano o igienista. Sono soltanto un ricercatore indipendente che ritiene di avere le idee chiare e che cerca di divulgarle, sulla base non di pregiudizi scientifici o ideologici, e neanche sulla base di posizioni comode e convenienti a un certo gruppo di appartenenza piuttosto che ad un altro, ma sulla base dei dati che esistono già fuori e dentro i circoli. Che uno mi chiami igienista o macrobiotico, o ehretista, o sheltoniano, mi interessa tutto sommato assai poco. Le etichette lasciano il tempo che trovano. Molto più importante sapermi in linea con un movimento culturale in grado di aiutare, coi fatti e non solo a parole, me stesso, la gente, gli animali, e la natura a convivere in modo armonico, pacifico, e produttivo.

LE SCELTE CONFORMISTICHE E LE SCELTE INTERIORI CONTROCORRENTE

Ci sono al mondo due tipi di comportamento. Quello di chi guarda a cosa fa la gente, poco importa se giusto o sbagliato, e che che si conforma a quello che fa la maggioranza. Sbagliano tutti? Bene allora sbaglio anch’io, così non sbaglio più. E quello di chi prima fa le proprie scelte in modo autonomo, col proprio cuore, la propria anima e il proprio cervello, per cui si accorge di essere nel giusto, nonostante il suo essere in assoluta minoranza numerica, nonostante le scomode e spregevoli etichette che gli vengono abusivamente incollate ed appioppate addosso, siano esse di persona strana, di bastian contrario, di estremista, di vegetariano, di animalista, di crudista, di visionario.

LIBERO RICERCATORE E FILOSOFO APPRENDISTA, PRCHÉ NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE

Non è un discorso da fanatico o da vegano. Sono il primo a dire che il termine vegano rompe e discrimina. Lo uso per convenzione e comodità discorsiva come tutti. Ma l'etichetta di vegano o anche quella di vegetariano o quella di igienista, non le accetto proprio. Sono semplicemente una persona umana che cerca di comportarsi umanamente. Mi ritengo un libero pensatore e come tale necessariamente aperto e privo di dogmi. Ovvio che non appartengono ai dogmi i buoni principi. Se qualcuno vuole assolutamente darmi una collocazione e una etichetta che non mi disturbi troppo, mi chiami pure libero ricercatore e filosofo del benessere, della tolleranza, dell'armonia, del sorriso e della salute, ma anche della chiarezza, della concretezza, dell'apprendimento continuo, perché è a queste cose che punto.

MACELLAI ONESTI E SIMPATICI, E VEGETARIANI SNOB E FASTIDIOSI

Non è mai esistito che una etichetta esterna riesca a cambiare un individuo, o che il solo abito faccia il monaco. Esistono macellai che sono persone oneste e simpatiche, ed anche vegetariani che sono snob e fastidiosi, però, nell’assieme e nei grandi numeri, è sensato pensare, ed è pure facile da verificare che, chi sta a costante contatto con la sofferenza, la violenza e la morte altrui, sviluppi una abitudine e una indifferenza verso la cattiveria, una ottusità sentimentale, una ideologia antropo-centristica dove l’uomo si illude di essere il più nobile, di possedere un diritto innato di rendita e gratuità divina, e di potersi porre al centro del creato, per il solo fatto di essere uomo. L’uomo nobile col diritto di sopraffare e di ammazzare impunemente, da un lato, e l’animale disgraziato e abbandonato da Dio, da vessare e tiranneggiare a suo piacimento. L’uomo che, per il solo fatto di essere bipede, di possedere il privilegio divino della cultura, di aver sviluppato un predominio strategico-militare-schiavistico-legale sugli altri esseri più deboli, crede di aver raggiunto il punto di massimo equilibrio e di massima potenza. Un concetto davvero abominevole che non è in sintonia con la logica e la giustizia divine, ma nemmeno con quelle umane, ammesso e non concesso che esse siano poi così diverse.

NON SIAMO VEGANI E NON SIAMO ALIENI, MA UOMINI NORMALISSIMI A TUTTI GLI EFFETTI

Si abusa spesso del termine vegano che pochi conoscono ed apprezzano, scambiandolo per qualcosa di alieno e di extraterrestre, mentre si tratta del vero e autentico modo di alimentarsi, in rispetto del nostro design anatomico e funzionale, delle nostre esigenze, del nostro senso etico ed estetico, del nostro amore per l'ecologia autentica e per la natura, oltre che per l'innato senso di giustizia e di misericordia nei riguardi di tutti, ma in particolare nei riguardi di chi soffre ingiustamente per colpe non sue.

NOI SIAMO COME È GIUSTO ESSERE

E nessuno ci venga mai a dire che il trattamento che riserviamo ai nostri amici animali non gridi vendetta al cospetto del creatore e di chiunque sia l'orchestratore fantastico di questo universo che ci ospita e ci circonda. Noi siamo come è giusto essere. Siano gli altri, poco importa se in temporanea maggioranza, a darsi una accurata verifica sullo specchio del bagno ma soprattutto sullo specchio dell'anima.

NOI NON SIAMO VEGANI O VENUSIANI MA CERCHIAMO DI ESSERE TERRESTRI DI QUALITÀ

Quanto alla tendenza a considerare un vegano come un extraterrestre, ricordo che noi non siamo vegani, non siamo vegetariani e non siamo crudisti. Queste sono tutte etichette semplicistiche e svianti. Un marchio tutt’altro che infamante comunque. Molto meglio essere chiamati vegani che cannibali, o onnivori, o mangiatori di cadaveri, tanto per intenderci. Noi non siamo vegani ma terrestri di qualità. Siamo gente normale, gente concreta e gente vera. Gente che per fare le cose giuste è costretta ad andare controcorrente. Gli strambi sono gli altri. È stramba la maggioranza, miope al punto di non saper identificare in se stessa le caratteristiche salienti di cui la natura li ha dotati.

L'ANORMALITÀ È ALTROVE

Ci chiamano igienisti, vegetariani, vegani, fruttariani, animalisti, tutte etichette che non ci soddisfano affatto. Vengono a curiosare sui nostri piatti frugali e incontaminati, sulle nostre ricette semplici ed innocenti, magari per irriderci. Non siamo igienisti, non siamo vegani e non siamo animalisti. Ancor meno siamo francescani o trappisti. Siamo uomini maledettamente normali, come tutti dovrebbero essere. L’anormalità e la curiosità vanno spostate e dirottate sulla gente cosiddetta comune e normale che è stata purtroppo accalappiata e ipnotizzata in lungo e in largo dalle multinazionali. Noi veniamo dalla scuola di Pitagora, di Socrate, di Dante, di Leonardo e di Giordano Bruno, non certo dai maxi-macelli della McDonald’s, e nemmeno dal cesso petrolifero e farmacologico dei Rockefeller.

INSEGNIAMO CULTURA FISICA, MENTALE E SPIRITUALE

Se qualcuno vuole davvero metterci delle etichette, ci inquadri pure come terapisti culturali, come insegnanti di cultura fisica-mentale-spirituale. Facciamo quello che dovrebbero fare i medici e i preti, e che invece non hanno mai fatto e non stanno oggi facendo, almeno in linea generale (a parte i tanti ottimi medici e preti che pure esistono e stanno barcamenandosi e facendo del loro meglio). Facciamo quello che dovrebbero fare le scuole e le università, e che invece non fanno.

MISURIAMOCI SUGLI ARGOMENTI E NON SULLA PERSONA

Leggo cose strane su internet sia nel bene che nel male. Qualcuno che mi dipinge mona del tutto, e forse ha tutte le buone ragioni. Qualcuno che mi trasforma demenzialmente in un grande scienziato, e qualcun altro, ancor più follemente in un santo con l’aureola. Altri mi danno del fondamentalista e dell’estremista, altri ancora mi prendono per scrittore di fantascienza. Questo dignifica debordare e metterla in continuazione sul piano della persona. Cosa che è già di per sé sbagliata. Preferirei si parlasse degli argomenti che tratto. E’ lì che ci si deve misurare.

IO SO DI NON SAPERE

Mi ha scritto Luca, che peraltro è medico: Condivido appieno il suo pensiero. Sto leggendo con grandissimo interesse le sue tesine. Ho trovato molto bello e istruttivo il libro. La verità è che non si finisce mai di imparare! A proposito, un grande pensatore del passato asseriva "Io so di non sapere". Si chiamava Socrate.

Valdo Vaccaro   (Sintesi ed elaborazione di Alessandro Siri)

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